Gli Ange, una trentina di album prodotti, sono una vera istituzione
del prog francese, dopo lo scioglimento del ’95 il tastierista
e cantante Francis Décamps (fratello di Christian) ha dato
vita a questo progetto di cui il presente disco è il secondo
realizzato. In un certo senso questo gruppo è l’ideale
continuazione o se preferite, l’evoluzione di quanto Francis
ha fatto con gli Ange prima e poi come solista. La formazione oltre
a Décamps comprende quattro musicisti giovani, il cantante
Jean-Philippe Suzan, il chitarrista Damien Chopard, il bassista Farid
Boubrit e il batterista Cedric Mells.
Apre la title track, un brano esuberante in pieno stile prog, visionario,
immaginifico, con ottime parti strumentali dove dominano le tastiere,
ma anche la chitarra e la sezione ritmica fanno bene il loro dovere.
Prog a metà fra i vecchi Ange, i Genesis e qualche tocco più
attuale. Il cantato in francese deve piacere, trovo che col rock non
sia sempre l’ideale, un po’ come anche per l’italiano,
ma se non si è troppo dipendenti dall’inglese non è
poi così male. “Je Te Lasse” è un brano
molto lirico e teatrale, sofferto come suggerisce il titolo, un’ottima
interpretazione. Si procede con un altro brano molto istrionico “Pianoforté”,
ricco di virtuosismi e grandi parti strumentali, molto sinfoniche,
ma anche meno immediato dei precedenti, altamente suggestivo il finale.
“Lunar Bank” ha delle parti strumentali, epiche e molto
intriganti, con un buon senso del mistero. Tribale è “Quel
Désastre”, con un ambientazione gotica dal sapore forte.
Ogni brano ha una propria identità, lo stile è riconoscibile,
ma c’è molta varietà, come nella ballata semiacustica
“Hypocrite et Comédien”, di buona intensità,
che miscela la canzone tradizionale francese con un rock di buon respiro.
Ottimo finale con la solare “Le Meilleur Pour La Fin”,
prog sinfonico di grande respiro, poetico e lirico, gran finale con
fuochi d’artificio.
La Francia ha una grande tradizione prog, però ha sempre faticato
ad imporre il proprio linguaggio musicale, che è molto particolare,
però ha saputo farsi rispettare e questi Gens De La Lune tengono
alta la bandiera di un prog un po’ di nicchia se volete, ma
che conta diversi estimatori. GB
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