Questo disco è un orgoglio per la musica italiana, ma al tempo
della sua realizzazione il 1971, venne omertosamente ignorato da tutti
i media, sia dalla tv che dalla radio, perché? Ne parlerò
a breve, intanto mi piace sottolineare la curiosa battaglia per lo
scettro di primo disco ufficiale Prog italiano fra poche band del
periodo, i Giganti, Le Orme, gli Osanna, i Trip ed i Rovescio della
Medaglia, battaglia secondo alcuni critici che vince le Orme. I Giganti
se ne escono con questo concept album (album a tema unico) dopo una
serie di successi Pop notevoli, da "Tema" a "Proposta
(Mettete dei fiori nei vostri cannoni)", passando per "La
Bomba Atomica" , "Io E Il Presidente" ed "Una
Ragazza In Due", solo per fare alcuni nomi. Festival, passaggi
tv, radio e tanti concerti per la band composta da Giacomo "Mino"
Di Martino (voce e chitarra), Francesco "Checco" Marsella
(voce, tastiere), Sergio Di Martino (voce, basso, chitarra) ed Enrico
Maria Papes (voce e batteria), tanto successo meritato e goduto. Ma
con "Terra In Bocca", loro ultima realizzazione discografica,
accade qualcosa che rompe il giocattolo Giganti, non per colpa di
attriti interni, come generalmente accade in un abbandono delle scene,
ma per l'argomento trattato nel concept album: La mafia.
Si parla di Sicilia e di acqua, guarda caso un argomento ancora oggi
attuale! I passaggi tv non arrivano più, e la radio passa soltanto
una volta il disco, per meglio dire il tema portante del'album "Il
Pescatore (Lungo e disteso ti hanno trovato)", poi.... il nulla.
Coraggio e che coraggio questo dei Giganti, osare sia nella musica
che nei temi. In verità la band non è mai stata scontata
ed ordinaria, nel tempo ha saputo farsi apprezzare per le coralità
in primis, poi anche per le tematiche sempre vicine ai giovani e mai
scontate. Solo a guardare la copertina si ha un pugno allo stomaco,
questa diventerà una dei pezzi forti del suo autore, quello
che presta il suo corpo disteso al pavimento, quel Gianni Sassi che
farà della casa discografica Cramps una casa solida per band
d'avanguardia, oltre che mente ispiratrice degli Area. Frankenstein,
questo il suo futuro soprannome, arruolerà fra le fila della
Cramps artisti notevoli come Eugenio Finardi, Area, Bella Band, Arte
e Mestieri, Alberto Camerini e moltissimi altri. Un corpo disteso,
con una scarpa mancante, un corpo con delle margherite in mano, colto
di sorpresa con dei colpi al petto e dalla scarpa restante nel piede,
la foto dei Giganti attaccata sotto la suola. Il gene Sassi mette
il seme. I testi sono scritti da Piero De Rossi, perché comunque
i Giganti amano collaborare con artisti vari, non a caso ciclano nella
band anche Ares Tavolazzi (Area), Ellade Bandini, Vince Tempera, Marcello
Dellacasa, Gigi Rizzi e Michelangelo La Bionda.
Morte e vendetta, un contadino che si rifiuta di comperare l'acqua
dalla mafia ad un prezzo esorbitante al bicchiere, ma che anzi minaccia
di cercarla nella propria terra per poi regalarla a tutti. Conseguente
morte del proprio figlio sedicenne, ucciso a bruciapelo dalla mafia.
Conclusione con la vendetta privata, il contadino attende l'assassino
in un crocevia per rendergli pariglia. Colpo di scena, mentre si scava
per sotterrare il figlio si scopre l'acqua!
Gli inconfondibili passaggi scanzonati che i nostri mettono in certi
ritornelli e in tanti passaggi, non vengono di certo a mancare qui
in "Terra In Bocca", tuttavia è greve l'atmosfera
che circonda l'opera. Numerosi cambi di tempo, vero e proprio disco
Prog, esempio di cura e profondità sonora. Le voci narrano,
specie quella inconfondibile e profonda di Papes, ma a differenza
di molti altri dischi, qui meno frequente. La canzone d'autore comunque
non esula dalle note, anzi, è il motore che trascina il macchinario,
seppur ricolmo di strumentazioni atte al Prog del periodo. In allegato
all’lp originale (oggi dal valore collezionistico di circa 120
Euro), come nella ristampa vinilica dell’Akarma, un poster da
loro denominato “il più squallido dell'anno”. Tengo
altresì a sottolineare l'importante lavoro agli arrangiamenti,
punto di forza di questa band milanese. Un disco cantato, narrato,
gridato, sussurrato, suonato e sudato, un disco forte dalle tematiche
improponibili, la parola "Mafia" non si doveva pronunciare,
per questo doppiamente massiccio. Ma fu la fine di questo gruppo,
una fine ingiusta, assurda, schifosa, perché l'arte non va
castrata. Eppure anche questa è una stupida storia tutta italiana...
l'ennesima stupida storia.
Curiosamente nel 1989 la Vinyl Magic ristampa l'album in cd ma non
nella versione originale, sembra che nelle loro mani sia capitata
la versione demo del disco. Seppure ben inciso, la durata è
differente e le voci si alternano in maniera differente, sia nel canto
che nella narrazione. Persino i testi non sono uguali ed il suono
sembra più acustico rispetto l'originale. La seconda ristampa
del 1993 invece è quella giusta, come è giusta quella
del 2000 da parte dell'Akarma.
Un disco che straconsiglio e che non deve assolutamente mancare nella
vostra discografia Prog e non, perché qui c'è molto
da ascoltare. Per chi vuole approfondire l'argomento consiglio anche
l'acquisto del bellissimo libro "Terra In Bocca - Quando I Giganti
Sfidarono La Mafia" di Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini
per la casa editrice Il Margine - Orizzonti, con tanto di cd allegato!
Buon ascolto e buona lettura MS
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