Rock Impressions

Gjallarhorn GJALLARHORN - Nordheim
Dragonheart

Il metal celtico ed epico ha fra le sue fila dei nuovi eroi e per l’occasione viene coniato il termine viking metal. In realtà questa formazione è direttamente figlia dei Manowar di album come The Triumph of Steel e dei Bathory più epici a cui si aggiungono influenze celtiche molto gradevoli, che rendono ancora più convincente la vena epica di questo potente sound. Quindi è musica dotata di una certa teatralità che si accosta bene al sound potente del gruppo.

Si parte a passo di carica con l’anthemica “The Plane of Vigrid”, un mid tempo che dal vivo farà scuotere per bene i capoccioni degli astanti. Il brano per la verità non è molto originale, la cosa migliore sono i cori. “The Day Odin Stood Still” è una traccia lenta e cadenzata, più originale di quella precedente con un uso maggiore delle influenze celtic metal, la forza epica e visionaria è esaltata da un wall of sound irresistibile. “Ragnarock” è una sorta di suite o se preferite è una concept story che lega i quattro brani successivi di cui il primo è “Blood Over Asgard”, preceduta dal gracchiare dei corvi, oscuro presagio di terribili battaglie dove non ci sono vincitori, ma solo sangue e desolazione, la lezione dei Manowar di brani come “Blood of My Enemies” viene ripresa e aggiornata con passione e ne esce un brano dalle forti tinte drammatiche. “Chaos Unleashed” è una cavalcata in doppia cassa, francamente non mi acchiappa più di tanto perché la trovo un po’ scontata, ma dal vivo delle fare scintille. “Ragnarock” è una traccia cattiva e solenne, che usa una certa lentezza per creare atmosfere di sinistre, ma mi aspettavo qualcosa di più perché dopo una buona partenza il brano si adagia su una struttura melodica che viene ripetuta in modo piuttosto ossessivo. Chiude “200 Yers of Fury” è un lungo brano che riassume le caratteristiche del Gjallarhorn sound, epico e metallico, con parti ripetute e melodie dal sapore celtico, una traccia molto rappresentativa, ma anche un po’ ripetitiva.

I Gjallarhorn sono un gruppo in possesso di un buon potenziale, ma saranno i lavori futuri a dirci se lasceranno un segno nella storia del metal. GB



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