La carriera musicale di Marcello Capra è ricca di piccole gemme
sonore, il chitarrista degli storici Procession (band Prog italiana
degli anni ’70) ha lasciato nel tempo, degli album acustici
davvero toccanti in quanto intimistici.
L’anima di questo autore non può che essere rappresentata
da un albero della felicità, un albero che dopo l’ascolto
mi piace accostare alla vita stessa, e la cover che accompagna il
cd è la fotografia del concetto di tranquillità e di
felicità stessi, i colori acquarello che compongono l’albero
sono come i suoni racchiusi nelle nove composizioni. Radici salde
al suolo e fronde al cielo avanti ad una lontana città.
La chitarra acustica che sempre accompagna Capra, questa volta non
è sola protagonista , come spesso ci ha abituati, bensì
in “Onda Luminosa” l’autore si esibisce in trio,
con l’ausilio di Lanfranco Costanza al flauto, armonica e Tambourin
e del percussionista/vocalist indiano Kamod Raj Palampuri. Nasce questo
progetto dal nome Glad Tree, un alchimia di culture e tradizioni,
di suoni classici (grazie allo studio di Costanza) che si sposano
con ritmiche orientali ed al suono mediterraneo della chitarra.
I Glad Tree iniziano le proprie esibizioni nel 2014 e “Onda
Luminosa” è un vero e proprio live in studio mentre il
debutto è presentato in un concerto del 22 gennaio al Teatro
Massaia.
All’ascolto non esulano interventi di Jazz, Blues ed ovviamente
Folk.
Il disco si apre con “Gocce” e l’arpeggio della
chitarra rimanda la memoria ai favolosi anni ’70, e l’aggiunta
del flauto è un rafforzativo. Non si resta indifferenti a questo
ritmo ipnotico ed ai suoni Folk, il connubio è profondamente
rapitore. Ancora più ferrato nel concetto risulta il brano
“Danza Verde”, dove gli interventi vocali di Kamod sono
strumento aggiunto. Non ci sono testi, bensì fonetica.
Più riflessivo è il pezzo “Bassa Marea”,
esso sprigiona tutto l’insieme delle culture che racchiudono
il progetto Glad Tree, dimostrando che le barriere geografiche o gli
steccati ideologici devono essere necessariamente abbattuti. Ad un
amante come me del Prog acustico degli anni ’70 non può
che venire la pelle d’oca all’ascolto di “Soul Raga”,
necessariamente gli occhi si chiudono e ci si lascia trasportare dai
suoni caldi ed allo stesso tempo convulsi del brano.
“MarMaris- Danza Turchese” è l’unico pezzo
non composto da Marcello Capra, bensì da Lanfranco Costanza.
Il flauto la fa da padrone, una vetrina per la su arte. Uno dei momenti
da me preferiti è “Aura”, per la delicatezza ma
allo stesso tempo solarità seppur velata di malinconia.
Il disco prosegue nelle sue peculiarità, salvo andare a visitare
il mondo della Giamaica con “Giamaica Blues”, divertente
movimento ricco di spunti anche danzerecci. Degna chiusura dell’album.
Mi auguro che “Onda Luminosa” abbia un proseguo nel tempo,
Capra sa entrare nello spirito dell’ascoltatore, ogni volta
una sorpresa. Il disco è consigliato a tutti indistintamente
perché è musica basilare, magari ascoltata in cuffia
sotto un albero….della felicità! MS
www.marcellocapra.com
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