Ogni tanto mi capita di ascoltare un disco senza leggere niente, ne le note di copertina, ne la bio, chi sono i musicisti coinvolti, niente che mi possa distrarre dalla musica e spesso in questo modo mi capitano delle autentiche sorprese. I Good Wines propongono un rock stradaiolo che ricorda un mix di Quireboys e rock americano, penso ai Doobie Brothers più grintosi, in altre parole una specie di rock ‘n’ roll evoluto, quindi ho pensato subito di trovarmi di fronte ad un gruppo anglosassone, invece quando finalmente mi sono deciso a guardare chi fossero i musicisti coinvolti, ho scoperto che si tratta di un gruppo italianismo, in cui spicca la figura di Larsen Premoli, mentre gli altri sono il vocalist Max Castellani, i chitarristi Manuel Saraceno e Tia Galbiati, il bassista Andre Saraceno e il batterista Deneb Buccella.

La title track è poco più di un intro, il primo assaggio arriva con “Set Me Free”, che si presenta subito grintosa, ma quello che colpisce la mia attenzione è la cura per gli arrangiamenti, davvero buoni, sono stati questi a trarmi in inganno e farmi credere ad una produzione straniera. “This Way In” ha una bellissima musicalità, fra tensioni southern e easy listening, con momenti armonici personali. “Janie” è una ballad elettrica prevedibile e in qualche modo scontata, ma è decisamente contagiosa e il refrain si stampa in testa in un baleno. “Listen Madame” è puro hard rock, ci sanno fare questi ragazzi. Altra ballad elettrica è “Common People”, la penna di questi musicisti è sempre ispirata e fresca. Ma non voglio perdermi in un track by track, il disco rimane su ottimi livelli fino alla fine ed è davvero ricco essendo composto da sedici brani.

Il simpatico sottotitolo del gruppo è: “drink good music, listen Good Wines” ed è un augurio per tutti voi, un buon sorso di questa musica è davvero dissetante. GB

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