Rock Impressions

Gotha - Italian Thrash Assault GOTHA - Italian Thrash Assault
Selfproduced
Distribuzione italiana: ?
Genere: Thrash Metal
Support: CD - 2006

Il Thrash è un filone che sembra non dover mai finire, ne sono passati di anni da quei lontani ’80, quando i metallica, i Megadeth e gli Exodus emettevano i loro primi ruggiti. Nel tempo il genere si è saputo modificare con le nuove influenze anni ’90, per giungere a noi ancora oggi con una inaspettata freschezza. Questo è merito anche di band che nell’underground hanno sempre saputo unire passione e sudore.

I marchigiani Gotha sono giovani ed estimatori di band come Slayer e Testament, tanto per fare due nomi, ma riescono a proporsi con buona professionalità. La band Fabrianese non è al suo primo lavoro, si formano nel 1998 e dopo serate di cover Thrash, cominciano sin da subito a comporre materiale proprio. Nel 2000 registrano un promo con due brani, mentre il primo mini cd dal titolo “Take Your Soul” è del 2002. Tre brani che raccolgono consensi anche da riviste specializzate. La band si esibisce dal vivo in diverse date ed immagazzina esperienza, eccola allora al servizio del loro primo vero cd dal titolo “Thrasherized” (2004). Dieci brani di Thrash tipicamente anni ’80 e le date proseguono per l’Italia. Nel 2005 li ritroviamo con il nuovo Promo di quattro brani ed oggi ancora altri quattro, con questo “Italian Thrash Assault”.

La band a questo punto della sua esistenza è coesa, il vocalist Marco Monacelli che dal 2005 ha sostituito Daniel Salvatori, è duttile e ben si adatta alla violenza sonora sostenuta dalle due asce di Fabio Faretto e Fabrizio Giosuè.
La ritmica è una buona macchina da guerra, Alex Zampetti al basso e Diego Allegrini alla batteria sono davvero affiatati. I quattro pezzi si lasciano ascoltare con interesse, la violenza proposta è ben confezionata, sin dall’iniziale “The Darkest Sleep”, la qualità sonora è più che sufficiente, gli strumenti sono ben nitidi e l’interpretazione di Monacelli è massiccia. Belle sono le atmosfere dei più cupi Metallica all’inizio e alla fine del brano. Più in the face la successiva “Thrashing Souls”, interessante nel cambiamento umorale di un mid tempo che si intramezza fra due up tempo. Ottime le chitarre in “Wake Up”, una fuga dal terrore sonoro. Conclude “Welcome To My Destruction”, classico stile Thrash. Nel cd c’è anche un video che immortala la band in una esibizione terremotante.

Queste piccole realtà sono la linfa vitale per un genere che molto deve ancora dare, certo è che ci sono angoli da smussare, ma come già ho avuto modo di sottolineare, la band sta crescendo di personalità anno dopo anno, ritengo che sia il caso che qualche addetto ai lavori si accorga di loro, perché meritano davvero.
Non ci resta che aspettare loro nuove, per ora un bravi non ve lo leva nessuno. MS


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