A noi di Rock Impressions piace ogni tanto ritornare alla fonte della
giovinezza, quel luogo dove il tempo si è fermato fra Mellotron,
flauti, violini o clavicembali vari. La sorgente del Progressive Rock.
Parte del merito va anche alla tedesca Repertoire che ogni tanto ristampa
piccoli gioiellini sommersi ingiustamente dalla polvere.
Uno di questi sono i Gracious, un quintetto inglese amante del Rock
di ricerca, ma mai lontano dalle strette e canoniche melodie Pop.
Infatti in un tratto ascoltiamo addirittura un richiamo a “Hey
Jude” dei Beatles e qualche sonorità a loro adiacente,
come nel caso del brano “Heaven” concluso con un bellissimo
assolo di chitarra. La fase più sperimentale del gruppo la
si ascolta in “Hell”, e non si possono fare a meno dei
paragoni con i King Crimson. Non a caso i Gracious hanno aperto per
loro dei concerti.
Voci filtrate dunque e dissonanze con le tastiere sono parte degli
ingredienti di questo gustoso piatto sonoro. Non manca neppure il
richiamo al classico, tanto in vigore in quegli anni, con “Fugue
in Do Minor”. A questo punto può mancare la suite? Ma
certamente che no, “The Dream” è il suo nome per
una durata di diciassette minuti di sorprese. L’ispirazione
alla King Crimson uscirà più marcatamente nel successivo
“This Is…Gracious!” del 1972, ultimo lavoro di una
band che purtroppo avrà vita breve. Decisamente più
maturo del predecessore, ma secondo me privo del fascino del debutto,
annesse ingenuità. Ritornando a “Gracious!” dobbiamo
rimarcare l’importanza delle tastiere di Martin Kitcat (non
ridete), pilastro del suono della band, specialmente nei passaggi
con il clavicembalo ed il mellotron.
Nella ristampa della Repertoire (2004) possiamo godere anche di tre
bonus track, quindi chi vuole fare un bagno nella fontana della giovinezza
il posto è servito. MS
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