Rock Impressions

Gypsy Rose GYPSY ROSE - Gypsy Rose
Escape Music


Stranissima storia questa dei svedesi Gypsy Rose, è incredibile, si formano nel 1981 a Molnlycke, suonano pezzi ispirati a Thin Lizzy, Rainbow, Deep Purple e Led Zeppelin, ma per una serie di negative circostanze danno alla luce il loro primo disco soltanto oggi, dopo 24 anni!

Melodic Rock in tutte le salse in questo dischetto, dove ovviamente possiamo scorgere numerose citazioni storiche vista la lunga incubazione dello stesso. In grande evidenza il chitarrista Martin Konlund, già Dogface e Ken Hensley (Uriah Heep).

Il primo impatto è con il suono di “When You Leave At Night”, veramente cristallino e ben calibrato. La voce acidula di Hakan Gustafsson ci introduce in questo cammino di Rock Melodico con cambi di ritmo e ritornelli assolutamente gradevoli. La chitarra di Martin Kronlund sciolina a tratti assolo di buona fattura. Nei tre minuti di “You Drive Me Crazy” c’è tutto il sunto di un genere che sembra non avere mai tempo. Generoso d’emozioni, riesce a farci canticchiare e muovere il piede senza troppe riflessioni cervellotiche. Ma è il disco che si aggira in brevi momenti musicali, tutti simpatici ed orecchiabili, proprio come la successiva sensuale “Pomise To Stay”. Buono in generale il lavoro della sezione ritmica composta da Mats Bostedt al basso e da Imre Daun alla batteria. Relegate più in un angolo, invece, le tastiere di Rikard Quist.
Ancora più sensuale ed impalpabile, proprio come la donna in copertina, la successiva ballata “Moonlight”. Personalmente mi ricordano molto, anche nell’ipostazione vocale, i lenti degli Scorpions. Si ritorna a correre in “You” e nuovamente è il ritornello a colpire la nostra attenzione. E come tutti i gruppi di questo genere anche i Gypsy Rose si sentono “Queen Of The Night”, uno degli argomenti più inflazionati della storia…maledetta fantasia. E cosa vogliamo dire di “Burning”? A parte i testi ed i titoli, la musica è gradevole, anche se già sfruttata da centinaia di altri gruppi, ma come ho già detto altre volte, questo è il Rock Melodico. Molto interessante risulta “Light Up My Way”dove ci scappa un grido: “Rock On!”, mentre si ritorna nella quiete con “Decembernigth”, lievemente nostalgica ed intimista. “Fender ‘59” “The Look In Your Eye” chiudono questo disco dall’incubazione improponibile.

Nell’insieme è molto carino e piacerà sicuramente ai cultori del campo, per il sottoscritto questo è un lavoro più che soddisfacente, chi si accontenta gode. MS


Indietro alla sezione G


Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Art | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | Facebook | MySpace | Born Again |