Welcome into the House Of Lords! Sarà un caso che con il ritorno
di Greg Giuffria “World Upside Down” sia un album eccellente?
La cosa potrebbe essere vista anche da un lato differente, l’ingresso
del nuovo chitarrista Jimi Bell ha apportato freschezza, ma in realtà
la verità ancora una volta è nel mezzo. Il precedente
“The Power And The Myth” non è che sia stato un
disco epocale, a lunghi tratti sicuramente prevedibile e privo di
quel mordente che forse proprio le tastiere di Giuffria oggi riporta
alla luce. L’Hard Rock melodico sta vivendo un buon periodo
e questo “come back” è davvero un evento che non
fa altro che rafforzare questa mia ipotesi.
Basta ascoltare il trittico di brani iniziale per rendersi conto della
caratura di “World Upside Down”. “Mask Of Eternity”
è un massiccio mid tempo di quelli che fanno amare il genere
intero, “These Are The Times” ci ricorda da vicino gli
House Of Lords dei tempi di “Sahara” del lontano 1988
e “All The Way To Heaven” è ricca di classe. Non
può mancare la ballata d’effetto ed allora ecco “Field
Of Shattered Dreams”, dove la voce di James Christian riesce
ad ammaliare con buona autorevolezza. Veramente rari i momenti di
stanca, tutto sommato l’lp scorre via che è un piacere.
Il gioco diventa duro con “Rock Bottom” ed il quintetto
spinge sugli strumenti dimostrando tecnica ed affiatamento. Da segnalare
anche le buone “Sos” e “Ghost Of Time”, in
quest’ultima ci sono contaminazioni di Rock moderno a far intendere
che la buona musica si trova in ogni periodo della storia e non soltanto
negli anni che furono. Miglior brano per chi scrive è la title
track “World Upside Down” che chiude l’opera.
Mi dispiace per i defezionari Chuck Wright, Lenny Cordola e Ken Mary,
ma questa sembra proprio una formazione più che equilibrata,
non ci resta che auspicargli longevità. Long Live To House
Of Lords. MS
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