La piccola Progress Records negli anni ci ha abituato a poche uscite,
ma tutte di qualità, quindi quando ho visto arrivare questo
cd dalla copertina intrigante e dal nome misterioso, mi sono subito
interessato. La band manco a dirlo viene dalla Svezia ed è
al secondo album, il primo Fantasy è uscito nel 2007. Il gruppo
è variegato ed è composto da ben sette musicisti, capitanati
dalla coppia composta dal tastierista Mats Bender (compositore di
tutte le musiche) e dalla moglie e cantante Anna Jobs (autrice di
tutti i testi). La loro musica è un prog sinfonico con elementi
new prog, old prog e modern prog, senza disdegnare il folk, una specie
di ponte d’unione, che tiene in considerazione tutta la tradizione
del genere. Punti di forza della band sono la ricerca compositiva,
sempre attenta a melodie piacevoli, nonostante partiture talvolta
decisamente complesse e ricche. Una musica esuberante e vitale, destinata
a piacere ad un pubblico abbastanza ampio, anche se soprattutto proghettaro.
Il primo brano è solo un antipasto, i suoni sono nervosi, intriganti,
ma ancora non c’è quel coinvolgimento che arriverà
nel prosieguo del disco. Begli intrecci di tastiere e chitarre, la
voce sicura di Anna ci guida con forza e inevitabilmente mi viene
in mente la coppia Norlander-Lane, che finalmente sembra aver trovato
degli antagonisti, anche se per adesso non sembrano ancora avere lo
stesso carisma. Il brano è quasi una suite e ci propone ambientazioni
molto diverse, vagamente misteriose e tutte di buon spessore. In seguito
il cd è più romantico e lirico, con alcuni inserti ai
limiti del folk, ma sostanzialmente si tratta di musica sinfonica
molto rock, con continue tensioni moderne nei suoni e in certe soluzioni
ritmiche. Momenti più personali si alternano ad altri più
prevedibili, ma nel complesso il disco scorre bene lungo le nove tracce
che lo compongono.
Gli Introitus sono esuberanti e in certi momenti mi sono piaciuti
davvero tanto, anche se non sono molto originali, comunque il disco
è stato composto con impegno. Sicuramente sono destinati al
classico pubblico prog, ma col tempo potrebbero affinare il loro songwriting
e raggiungere consensi più ampi, dipenderà molto da
quale evoluzione vorranno intraprendere, hanno le giuste capacità
e le soddisfazioni non mancheranno di certo, qualsiasi sia il loro
futuro percorso. GB
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