Rock Impressions
 

INTERVISTA AL PROF. MASSIMO INTROVIGNE
di Giancarlo Bolther

Questa è un'intervista che il prof. Introvigne mi ha molto gentilmente rilasciato nell'estate del 2004 e che doveva essere pubblicata su FLASH, dopo tanta inutile attesa mi sono deciso a metterla sul sito perché a mio parere presenta molti punti interessanti per approfondire alcuni aspetti del satanismo contemporaneo, anche se, essendo passati due anni, può risultare un po datata.

Professore, lei ha pubblicato nel '95 la prima edizione del libro "Indagine sul Satanismo", sono passati quasi dieci anni, cos'è cambiato nel frattempo, qual'è il punto attuale sulla diffusione delle sette sataniche?
Secondo me il problema vero è che si usa l'espressione "Satanismo" per indicare delle realtà che sono diverse fra di loro. Se noi parliamo di nuovi movimenti religiosi di tipo satanico direi che rispetto al mio libro questi sono molto diminuiti. C'è stata da una parte la dissoluzione della Chiesa di Satana dopo la morte di LaVey, restano tre o quattro organizzazioni rivali, ma che hanno tutte venti o trenta membri. Anche il Tempio di Set si è ridotto a causa delle difficoltà giudiziarie di Aquino, i Bambini di Satana con le difficoltà giudiziarie di Dimitri, quindi in questo momento parliamo di meno di mille persone in tutto il mondo e forse cento in Italia.
Però da questo primo quadrante che è quello dei movimenti definibili come tali dal punto di vista del sociologo possiamo distinguere invece un secondo quadrante che sono quei gruppi spontanei di giovani che fanno riti caserecci di un satanismo "fai da te", da quelli innoqui a quelli criminali come da casi di cronaca recente e questi gruppi non sono organizzati, non hanno sedi, non pubblicano libri, quindi sono più difficili da valutare anche nella loro consistenza, ma è probabile che nel mondo siano diverse migliaia di persone coinvolte. Volessimo essere completi dovremmo anche aggiungere altri due quadranti: uno che è quello di chi usa dei simboli satanici per pura attività di tipo ludico sessuale, in certi circoli diffusi soprattutto negli Stati Uniti, talora che svolgono attività legali fra adulti consenzienti, talora invece che vanno anche al di là della legalità. un secondo che riguarda episodi di cronaca in America Latina, ma talora anche in Italia, l'uso di riferimenti satanici nel folclore della malavita organizzata, che è ad un livello culturale molto basso, ai limiti dell'analfabetismo e che costituisce ancora un fenomeno del tutto diverso.
Le confusioni fra questi quattro generi di fenomeni sono quello che spesso turba l'approccio dei media non specializzati a queste tematiche.

Lei che idea si è fatto del diavolo, qual'è la definizione migliore per descrivere il maligno e perché attrae?
Debbo dire che qui bisogna essere molto rigorosi nel distinguere le scienze sociali che nulla sanno del diavolo, ma che si occupano soltanto dei satanisti e il fatto che i satanisti ci siano prescinde totalmente dall'esistenza o meno del diavolo, che è una questione che, ripeto, sfugge alle scienze sociali e io come sociologo non ho nessuna opinione sul diavolo. Bisogna chiedere ai teologi. Poi personalmente sono un credente cattolico e quindi credo a quello che il magistero cattolico insegna in materia. E' molto importante, quando si fa della sociologia, farla in modo laico e quindi tenere le credenze totalmente separate da quella che è invece l'analisi dei fenomeni sociali.

E' vero che, come affermano ricercatori come Climati, aumenta l'interesse da parte dei giovani e giovanissimi verso il satanismo?
E' possibile, però questi stessi ricercatori danno forse un loro contributo, perché è un fenomeno sociale noto che più se ne parla e più il pubblico in generale, ma soprattutto il pubblico giovanissimo che ha più tempo libero, se ne interessa. Quando parlo di tempo libero non dico una cosa casuale perché anche il numero di incidenti del tipo "satanismo fai da te" rilevati dalle autorità di polizia tendono a crescere in estate quando non si va a scuola e quando il tempo libero aumenta. Per cui io credo che sia un po' un gatto che si morde la coda e che più se ne parla e più questi fenomeni di "satanismo fai da te" vanno aumentando. Naturalmente non è colpa solo degli attivisti antisatanisti o dei media, ma anche dal fatto che oggi le informazioni tramite internet, per esempio, possono circolare molto più facilmente e quindi le idee che vengono a qualcuno in Norvegia, in Giappone o negli Stati Uniti sono conosciute in tempo reale anche in Italia.

In base alla sua conoscenza del fenomeno, secondo lei il giovane che ascolta musica rock è più esposto rispetto agli altri al fascino del male o ci sono problemi di carattere familiare e sociale che creano un substrato fertile per le tentazini del male poi amplificate dalla musica?
In questo caso credo che la sua esperienza più della mia dovrebbe dirle che l'espressione "Musica Rock" di per se è molto ambigua, credo risalga agli anni cinquanta e che oggi comprende un numero di centinaia di sottogeneri musicali uno dei quali si denomina "Rock Cristiano" per esempio, c'è veramente di tutto. Se la domanda è rivolta alla musica rock in generale allora la risposta non può che essere negativa. Se invece parliamo di musica con qualche riferimento al demonio allora secondo me dobbiamo distinguere fra fenomeni molto diversi perché talora questo riferimento è puramente provocatorio e commerciale e quindi non è tanto che si voglia affermare l'esistenza del demonio, ma utilizzarlo come metafora di protesta contro la società, un po' come facevano i poeti come Baudelaire, il quale certamente non credeva all'esistenza del diavolo, ma lo utilizzava come contestazione della società borghese del suo tempo, o in un modo forse letterariamente meno apprezzabile il Carducci che poi si pentì del suo "Inno a Satana". Poi ci sono alcuni personaggi che hanno avuto contatti col satanismo del defunto Anton LaVey come Marilyn Manson, che tra l'altro ha avuto contatti con molte forme di carattere religioso, ricordiamo per esempio che per un certo periodo fu il marito dell'attrice che ha il ruolo di Paige in "Streghe" e che era un'aderente dei "Bambini di Dio" e che certo non sono un movimento satanico. Qui però direi che l'accostamento di questi personaggi al satanismo va in un filone tipicamente americano di satanismo di tipo razionalista, per cui l'evocazione del demonio è un evocazione che si potrebbe chiamare anche terapeutica in quanto ci libera dal senso del peccato che sarebbe un impedimento per vivere una vita piena. E poi molto al di fuori dei nomi che sono più noti al grande pubblico esistono dei gruppi musicali che effettivamente hanno contatti col satanismo vero di tipo occultista che crede veramente all'esistenza del demonio. Questi hanno gruppi di fan molto più ristretti ed è raro che i loro nomi si leggano sul Corriere della Sera. Infine, ma soprattutto via Internet, è scaricabile una musica che inneggia anche alla violenza, allo stupro, ai sacrifici umani, qualche volta mette insieme anche Hitler e delle forme di nazi-satanismo che probabilmente per chi la propone di nuovo ha dei fini di tipo provocatorio, però bisogna fare i conti col fatto che non tutti gli ascoltatori che scaricano queste cose da internet hanno la maturità per distinguere tra metafora e realtà, quindi credo che queste forme che hanno una circolazione quasi clandestina e che in alcuni paesi soprattutto in Francia sono stati oggetto anche di denuncie e di sequestri, queste forme mi sembra che su delle personalità certo già di per se predisposte possono avere degli effetti suggestivi pericolosi, ripeto su delle personalità predisposte perché non mi ha mai convinto il legame causa effetto fra certa musica e certe attività criminali, perché il numero di persone che scarica da internet anche una musica più estrema comunque nel mondo è di qualche decina di migliaia, mentre i dati che ci da per esempio l'FBI sono che nel mondo gli incidenti di omicidio rituale attribuiti a gruppi giovanili di satanisti sono stati negli ultimi vent'anni in media uno all'anno. Quindi direi anche che di tutte le persone che entrano in contatto con questo tipo di musica il 99% poi non passa all'azione. Questo non toglie, ripeto, che ci siano dei tipi estremi di musica che probabilmente anche se non spingono necessariamente tutti all'omicidio possano essere socialmente nocivi e giustificare qualche preoccupazione.

Indubbiamente il satanismo esercita un fascino indiscutibile sugli amanti della musica rock: primo per la figura dell’angelo ribelle, in quanto il rock è costituzionalmente “ribelle”, secondo per la carica trasgressiva che esercita; ma al di là di queste “simpatie” si può veramente parlare di connessioni strette fra musica rock e satanismo?
Questo dipende molto dalla definizione che si vuol dare al rock, che è diventato un po' come l'horror nei film o i fumetti, fenomeni un tempo marginali. Negli anni '50 ci fu un serio dibattito alla Camera dei Deputati italiana sul vietare i fumetti, l'onorevole Scalfaro li voleva vietare perché, tra l'altro, pensava che facessero diventare i bambini comunisti, evidentemente quando l'onorevole Scalfaro partecipa ai "girotondi" la pensa diversamente. In altri paesi si arrivò a delle misure molto serie, per esempio in Francia negli anni '50 furono vietati tutti i fumetti di supereroi per cui non hanno conosciuto Batman e Superman fino agli anni '70, mentre furono lasciati sopravvivere solo quelli di tipo umoristico. Insieme alla battaglia contro i fumetti ci fu quella contro la musica rock, oggi però queste cose sono esposte nei musei, sono oggetto di mostre organizzate dagli stati e dalle regioni, ci sono cattedre universitarie di Storia del Fumetto e anche di Storia della Musica Rock. Per cui credo che se parliamo della musica rock in genere questa oggi fa parte della nostra cultura, ma del resto queste sono cose molto vecchie, quando dei fenomeni sono marginali e di avanguardia sono considerati pericolosi e vengono vietati, pensiamo al Surrealismo che oggi si studia all'università, o al Futurismo. Lo stesso vale per la musica rock, per i fumetti o per l'horror. Credo che queste cose di per se nella loro grande generalità siano dei fenomeni culturali oggi condivisi dal nostro mondo. Poi è chiaro che ci sono delle frangie, bisogna distinguere dalla musica rock alla musica "nazi-satanista" che è una piccolissima frangia, circa lo 0,01% di tutta la musica rock, come bisogna distinguere i fumetti da quelli pornografici sadomaso che si vendono in certi sexyshop e che sono lo 0,001% della produzione di fumetti mondiale e così via.

Il problema dei messaggi subliminali, lei cosa ne pensa, ci sono delle prove che influenzino realmente gli ascoltatori?
No, ci sono delle prove che non influenzano. Già nel mio libro (Indagine sul Satanismo) si può trovare tutta una letteratura scientifica accademica che è arrivata a due conclusioni: la prima è che in certi dischi, ma era molto più facile coi vecchi 33 giri, facendoli girare al contrario si trovavano talora dei messaggi di senso compiuto, ma che avevano forse un significato scherzoso messi a volte dai tecnici e che oggi sono molto più difficili da ascoltare per le tecnologie con cui si fruisce la musica; la seconda è che tutta una serie di esperimenti di neurologi e di psicologi e di accademici hanno dimostrato che chi sente il disco, anche il vecchio 33 giri, non ha nessuna possibilità di percepire questi messaggi a meno che non li vada a cercare, ma questa è un'altra questione. Quindi l'idea che fu lanciata da un sacerdote cattolico canadese padre Reginbal e poi ripreso da alcuni pastori protestanti (ndr. in Italia il libro di Reginbal è reperibile solo attraverso una casa editrice protestante), soprattutto il pastore Aranza secondo cui "mettendosi" davanti a questi dischi uno "assorbirebbe" i messaggi subliminali la cosa è fattualmente smentita dalla ricerca accademica, è una leggenda urbana che tra l'altro ricorda altre vecchie leggende, per esempio gli antisemiti per molti anni hanno sostenuto, per la verità anche certi ebrei non solo gli antisemiti, che sarebbe sufficiente "toccare" i libri della Cabala per "assorbire" le idee cabalistiche, ma anche questa è una leggenda urbana.

A mio parere un altro aspetto riduttivo della lotta anti satanista è che questa prenda di mira sempre la musica metal generalizzando il fenomeno, ma ci sono altri generi musicali molto più “satanici” e radicali come certa musica gothic e certa elettronica, penso agli esperimenti di Genesis P. Orridge, personaggio di cui anche lei parla nei suoi libri, e che negli anni '70 inventò la techno usando per primo i loops per ripetere delle formule magiche, che hanno una gamma di proposte molto più variegata e profonda e quindi forse più persuasiva e che non vengono quasi mai presi in considerazione.
Il tema satanico e il tema di un occultismo anti cristiano non satanico si trova dappertutto, un grande ammiratore di Aleyster Crowley, che io non considero un satanista, era Jimmy Page e gli stessi Beatles lo riprodussero sulla copertina di Sgt. Peppers. Non considero Crowley un satanista, per quanto abbia scritto un inno a Satana, perché se si va a leggere si scopre che lui attacca duramente il satanismo ritenendo che chi crede nel demonio creda per forza nella Bibbia cristiana e siccome lui si pone a valle, o forse a monte, volendo ritornare ad una religiosità di tipo pagano "fallico egiziana" rispetto al cristianesimo, per lui si tratta di inni a Satana nella linea di quelli di Baudelaire o di Carducci e non di vero e proprio satanismo. Quindi se vogliamo parlare di ammirazione per personaggi di un occultismo anticristiano militante allora ne troviamo dappertutto, anche in una musica che non è techno e non è heavy, come i Beatles, i Rolling Stones e i Led Zeppelin. Poi alcuni hanno avuto delle traiettorie molto strane nel senso che P. Orridge ha passato nella sua vita tutta una serie di posizioni molto diverse: satanista, crowleyano e oggi lo troviamo anche su internet ad offrire seminari motivazionali su come diventare dei migliori uomini d'affari o per rivenditori di assicurazioni. Personaggi che qualcuno potrebbe definire con "sempre meglio che lavorare!" In definitiva non credo che ci sia in genere un legame musicale specifico, nulla vieterebbe che il canto popolare o la musica melodica possa essere utilizzata per trasmettere dei messaggi che inneggiano al satanismo.

Nel suo libro lei ha definito spesso esagerata la risposta degli antisatanisti al fenomeno, personalmente ho l’impressione che spesso non colpisca al cuore il problema e che non aiuti a superare un eventuale fascino del male in chi ne possa essere attratto. Ne sono un esempio le trasmissioni televisive in cui vengono invitati alcuni satanisti e alcuni esperti sia laici che religiosi che spesso si mettono a litigare senza approfondire i temi, lasciando il telespettatore spesso disorientato.
Ma, vede una volta allo stesso Dimitri (quello dei Bambini di Satana) chiesi perché andava a farsi svillaneggiare periodicamente da Maurizio Costanzo e lui mi rispose che "Maurizio Costanzo lo vedono circa dieci milioni di persone, se uno su un milione, quindi dieci persone, anziché avere un'impressione disgustosa dei Bambini di Satana ne ha una positiva e se io recluto dieci nuovi adepti (avendo all'epoca un movimento di cento persone) sono aumentato del dieci per cento, ne basta una su un milione" e questo è vero. Per cui io credo che l'approccio antisatanista sia totalmente sbagliato per due motivi: uno, perché amplifica il fenomeno e quindi contribuisce al suo successo; due, perché come dicevo fa confusione fra diversi quadranti e quindi mette in una stessa zuppa dei fenomeni che sono veramente satanisti nel senso che si radicano in una secolare cultura del satanismo, capisco che per il non specialista e per chi magari fa dell'antropologia e non ha retroterra storico sociologico sia difficile distinguere, ma confondono una tradizione di occultismo anticattolico militante alla Crowley con i gruppi giovanili come quello di Busto Arsizio che probabilmente non ha mai preso in mano un testo ne di Crowley ne di Michael Aquino, la confusione fra questi due segmenti impedisce poi di concentrare gli sforzi sul segmento che è effettivamente pericoloso che è il secondo cioè quello dei gruppi giovanili del satanismo fai da te.

Ho l’impressione che il satanismo più attraente e pericoloso sia quello filosofico, perché professa idee seducenti su una presunta “liberazione” dell’uomo, mentre viene sempre preso di mira il satanesimo shoccante e carnevalesco che di per se penso sia molto meno affascinante.
Qui non sono tanto daccordo sull'aspetto "pericoloso", perché in realtà è vero che il satanismo filosofico che può aver presentato un Anton LaVey costituisce un rischio culturale, però ormai, secondo me, il livello medio della cultura giovanile è molto basso: lo studio anche dei recenti casi di cronaca lo dimostrano, la lettura dei diari delle ragazze di Chiavenna, le assassine di suor Laura Mainetti, ci fa vedere che il livello di alfabetizzazione culturale e anche dell'uso della lingua italiana è molto modesto e queste quindi non sono in grado, qualora avessero ai libri di LaVey, di capirlo perché è molto difficile, nei suoi libri, ad esempio, ha dei riferimenti continui all'anarchismo capitalista di Ayn Rand e le ragazzine di Chiavenna o i ragazzi di Busto Arsizio non sanno neppure chi diamine sia Ayn Rand e quindi temo proprio che ci sia un livello molto, molto più basso e che siano i quattro slogan e i quattro disegni che si trovano su delle pagine internet molto rozze o addirittura su certi fumetti porno-satanisti a circolazione semi clandestina ad esercitare un fascino su chi poi passa ad attività di tipo criminale più o meno grave. Certamente credo che dal punto di vista di un teologo ci si possa interrogare ponderosamente sul rischio che qualcuno sia affascinato da LaVey, che comunque aveva anche molti aspetti di cialtrone, è più facile che uno sia affascinato da Alyster Crowley che non da LaVey. Però se parliamo di crimini, se parliamo delle ragazze di Chiavenna, se parliamo delle "bestie di satana", se parliamo dei gruppi che nel Montana e nella Florida hanno ammazzato i genitori, gli amici, le ragazze allora parliamo di persone ai limiti dell'analfabetismo culturale e linguistico per cui tutti questi autori sono troppo difficili, non sono in grado di leggerli e quindi il tipo di subcultura con cui vengono in contatto è quella proprio che si può fruire mediante quattro slogan tipo “hail satan”, che noi troviamo soprattutto in certa musica, ma molto di frangia, li troviamo in certe produzioni fumettistiche che ormai stanno sparendo, in certi circuiti ancora presenti in Europa cpontinentale e li troviamo nelle pagine internet, ma anche qui non dobbiamo pensare alle pagine dei gruppi crowleyani che spaccano il capello in quattro sulla nota a piè di pagina di Crowley, ma dobbiamo pensare a pagine internet fatte da sedicenni pieni di odio nei confronti del mondo che fanno a gara a lanciare le provocazioni più virulente e che mettono insieme il divolo, Hitler e magari anche Osama Bin Laden.

Ho l’impressione che il satanesimo sia altamente contradditorio e ipocrita in quanto professi la liberazione dell’uomo, ma poi di fatto imponga tutta una serie di regole e pratiche altamente pesanti e oppressive per l’individuo, molto più difficili da praticare rispetto a quelle predicate dal cristianesimo (penso ad esempio al rito del "sigillo" del TOPY), che invece nella realtà risulta molto tollerante e permissivo.
Premesso che anche il Topy secondo me non è un gruppo satanico, ma è un gruppo post crowleyano, io direi che Crowley stesso, che è diventato un icona culturale e che sicuramente ha scritto delle cose interessanti, è un esempio che va demitizzato. Nella sua biografia si legge che ha predicato questa liberazione assoluta da tutti i vincoli che le religioni come il cristianesimo hanno posto, ma poi nelle minute che sono state ricostruite, è un po' noiosa, si scopre che è un uomo che ha passato la vita, oltre a scrivere cose interessanti, provocatorie e occasionalmente geniali, a far due cose: a sfruttare le donne e qualche volta anche gli uomini essendo bisessuale, con delle attività che assomigliano parecchio al vero e proprio sfruttamento della prostituzione e a cercare di spillare prestiti mai restituiti a tutti i suoi amici, dopo aver finito il consistente patrimonio iniziale lasciatogli dai genitori cristiani fondamentalisti. Quindi direi che è l'esempio tipico di un personaggio per cui la trasgressione di tutte le regole vale soprattutto per lui senza troppo preoccuparsi degli amici. Direi che anche la biografia di un LaVey è molto simile, cioè è un personaggio fortemente manipolatore che al di la di questi proclami sulla liberazione assoluta, poi si occupava soprattutto di rimpinguare il suo portafoglio e di vivere una vita privata il più possibile piacevole. Ma in questo anche una persona assolutamente atea, non satanista, che ha avuto un'influenza sia sul satanismo sia su ambienti libertari conservatori come è Ayn Rand, se andiamo a leggere la sua biografia, quando era già una signora di 50-60 anni praticava la poligamia col marito e con tutti i suoi giovani allievi, molti dei quali oggi occupano posizioni di rilievo nella vita finanziaria e politica americana e quindi vediamo che questo libertarismo è ad uso e consumo, diventa un po' egocentrismo e narcisismo, per cui non è che siano degli esempi fulgidi di persone che hanno lottato per la liberazione dell'uomo.

Un sospetto che a volte viene ventilato è che i delitti di stampo satanico abbiano goduto di coperture e insabbiamenti, lei cosa ne pensa?

No, io ho l'impressione opposta, cioè ho l'impressione che almeno negli ultimi quindici o vent'anni vi sia invece spesso, proprio per la cultura che si è creata o per pressioni giornalistiche a cui gli inquirenti non sono insensibili il tentativo di cercare l'elemento satanico a tutti i costi, anche dove non c'è, qualche volta c'è, ma molto spesso non c'è, pensiamo a tanti casi: le ragazze di Foggia, il delitto di Serena Mollicone dalle parti di Frosinone, dove non si è trovato nonostante un grande cercare nessun elemento di tipo satanico. Direi proprio che chi, come noi, gestisce un centro di studio sui fenomeni religiosi di minoranza, è sollecitato in quasi tutti i delitti con qualche aspetto clamoroso per la ricerca di elementi di tipo satanico. Se pensiamo al caso del mostro di Firenze, di cui posso parlare poco perché sono il consulente del magistrato nell'inchiesta ter che è l'inchiesta in corso, pur avendo già depositato la mia perizia, può darsi che qualche cosa, non dico di tipo satanico, ma di cerchie interessate ad elementi di tipo magico ci siano, però teniamo anche presente che sono venticinque anni che mezzi enormi sono stati messi in campo dalla giustizia per trovare elementi di questo genere. E' tutto il contrario, non c'è nessuna volontà di insabbiare, ma c'è invece un interesse spasmodico per trovare tematiche di questo genere, che qualche volta ci sono, ma che nella stragrande maggioranza dei casi in cui si cerca non ci sono.

Questo allora è il motivo per cui queste inchieste finiscono in un niente di fatto?
Direi invece che non finiscono mai in un niente di fatto. perché spesso si trova che qualcuno ha ammazzato qualcun'altro, che è già cosa abbastanza grave, quanto poi a provare che questo qualcuno avesse legami con movimenti satanici molto spesso questi legami non si trovano per il buon motivo che questi legami non ci sono.

Quali relazioni ci sono fra il mondo dell’occulto e i poteri forti (riferimenti: libro Storia d’Italia Esoterica, il film di Kubric Eyes Wide Shut)?
Ho l'impressione che su questo punto ci sia una gran confusione come al solito fra il satanismo, l'occultismo e l'esoterismo, che son cose molto diverse. Il satanismo, se non si vogliono dire sciocchezze, è l'adorazione del personaggio chiamato Satana dai cristiani e se si vuole anche dagli ebrei e dai mussulmani con qualche differenza. Questo satanismo non ha nessun potere di tipo politico, non ha nessun contatto coi poteri forti, i suoi leader quando li hanno cercati hanno in genere fatto delle magre figure. Forse l'unico è Michael Aquino del Tempio di Set che era un colonnello che si occupava di disinformazione, ma lo era già prima di diventare satanista. Se invece vogliamo poi dire che esiste, da quando i poteri forti si sono staccati dalla Chiesa Cattolica nel nostro paese e anche dalla tradizione cristiana protestante in altri paesi e questo comincia verso la fine del '700, un interesse nelle forme alternative di spiritualità, neppure il ricco o il potente vive senza spiritualità, ad esempio per gli aspetti esoterici e non solo per quelli laici della massoneria o per la grande tradizione della Società Teosofica o per tutta una serie di altre tradizioni che questi abbiano, persone che se ne interessano anche in ambienti sociali molto qualificati certamente la risposta è "sì", perché la grande borghesia e la grande finanza fanno parte di un ceto sociale che con l'Illuminismo e con la Rivoluzione Francese si è staccato dal cristianesimo ed è poi andato alla ricerca di altre cose e questo perché l'ateismo puro è vissuto da poche persone e quindi c'è stata una voga (oggi molto minore) dello spiritismo che ha coinvolto personaggi come Cavour, come Mazzini, come Garibaldi, come Vittorio Emanuele II, come Napoleone III; oggi noi pensiamo alla Massoneria solo nella sua dimensione filosofoco razionalista, ma c'è anche una corrente "calda" di tipo esoterico, c'è stata una voga Teosofica, sicuramente ce ne sono e ce ne saranno anche altre, ma confondere queste cose con il satanismo direi che è completamente ridicolo.

Nella storia del satanesimo ci sono stati molti personaggi illustri, ma quanti di questi hanno conseguito i loro scopi, in altre parole il satanismo paga?
Direi che di personaggi illustri nella storia del satanismo non ce ne sono stati molti, alle origini c'è stata Madame de Montespan, l'amante di Luigi XIV, che faceva delle messe nere, poi se vogliamo percorrere l'800 troviamo dei personaggi di mezza tacca, dei sacerdoti cattolici marginali o cacciati via dalla chiesa. Finalmente arrivando nel '900 troviamo qualche personaggio noto nel mondo dello spettacolo, tipo Jane Mansfield o Sammy Davies che hanno partecipato alle attività di LaVey, che però era un satanismo di tipo razionalista, se no normalmente grandi personaggi pubblici nel satanismo non ci sono. Che cosa si intende per "aver conseguito i loro scopi", certamente si tratta di esperienze, come tutte le esperienze marginali e forti, che possono dare delle emozioni particolari. Se poi uno pensa invece alle grandi pretese di alcuni esponenti del satanismo occultista, cioè di poteri straordinari o l'immortalità è evidente che non ci sono prove empiriche che nulla di simile sia mai stato conseguito.

Qual è il punto attuale sulla diffusione del neo paganesimo?
Bisogna fare una distinzione fra mondo anglosassone, Stati Uniti e Inghilterra e gli altri mondi, sicuramente negli Stati Uniti e in Inghilterra il movimento è passato in una fase matura, perche la sua fase iniziale è stata una fase opposizionale e quindi all'inizio più che parlar bene del paganesimo si trattava di parlare male del cristianesimo e questa era una fase molto immatura e che sicuramente limitava il tempo di permanenza delle persone nel movimento. Oggi direi che, intorno anche ad alcuni centri universitari, sono una buona cinquantina i docenti universitari coinvolti nel movimento sprattutto in Inghilterra, è nata una forma più matura che coinvolge probabilmente almeno cento mila persone ed è una religione della natura. Sono delle forme tipicamente anglosassoni, che da noi non ci sono mai state, di un rapporto molto profondo con la natura e di un riconoscimento del carattere divino di Madre Natura a prescindere da qualunque rapporto con un Dio personale. Questa è una forma molto matura del neopaganesimo che sta emergendo soprattutto con una leadership, che non è più composta da hippies o da persone affascinate dalla stregoneria, di cui taluni vedevano, con scarsi riferimenti storici, una continuazione segreta del paganesimo precristiano, ma come dicevo è ormai composta in gran parte da docenti universitari. Soprattutto in certi ambienti politici di sinistra è diventata un'alternativa che ha trovato una sua collocazione. I rappresentanti pagani sono invitati in riunioni ecumeniche sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, si pubblicano volumi di dialogo con l'Ebraismo, con il Buddismo, ma anche con il Cristianesimo.
Del tutto diversa è la situazione fuori dall'area di lingua inglese, in particolare in Italia e in Francia dove siamo ancora nella prima fase immatura in cui lo scopo dei neopagani in gran parte è quello di "provocare" parlando male del cristianesimo e cercare di fare un po' di rumore per attirare un po' di attenzione, che in genere ha una valenza piuttosto negativa.
Devo dire che l'unico ramo o settore o segmento che, mi sembra dalle prospettive di un'evoluzione simile a quella che ha avuto nel mondo inglese e americano è il settore che fa della ricerca storica sul mondo celtico. Anche qui bisogna distinguere perché per molti questa ricerca non è una religione, magari sono cristiani o atei o marxisti, ma fanno questa ricerca per delle ragioni semplicemente culturali. Non tutti quelli che vanno, per esempio, ai grandi festival di riscoperta della cultura celtica pensano che questa sia una religione o intendono riappropriarsene come una religione. Comunque in questo mondo neoceltico si può vedere una ricerca di un contenuto positivo, quindi non solo essere "contro il cristianesimo", ma essere "per qualcosa". Quando dico questo naturalmente sono anche consapevole del fatto che nel mondo neoceltico ci siano delle frange politicizzate, che in Italia hanno riscoperto il celtismo per farne in alcune zone una religione della Lega Nord, quantunque nella Lega Nord ci sia anche una forte componente cattolica e di parrocchia, quindi questa non è l'unica anima religiosa della Lega. Mentre negli Stati Uniti ci sono state delle derive di una parte del movimento pagano che si interessava di celtismo che sono diventate naziste. Queste derive che ci sono anche in Germania, oltre che negli Stati Uniti, ma sembra di per se che non esauriscano il movimento neoceltico, che forse è l'unico segmento, molto di più di quello della cosiddetta neostregoneria, da cui potrebbe emergere un movimento neopagano serio come quello anglosassone che non è più una moda effimera, ma è una componente della religiosità che è diventata duratura.
Però bisogna dire che questo sentimento di comunione profonda con la natura che si trova nel romanticismo inglese o nel mito della Frontiera americano ed è stato espresso da filosofi come Emerson, come Thoreau, come Whitman, da noi non ha una forte tradizione. Sulle possibilità che da noi una religione della natura diventi per davvero un'espressione di coloro che vogliono essere religiosi ma non cristiani il punto interrogativo rimane.

Si può associare la New Age al neo paganesimo? Ad esempio le medicine alternative che oggi si stanno diffondendo così velocemente, anche grazie alla New Age, fanno spesso riferimento a pratiche che possono essere associate al paganesimo, lei cosa ne pensa?
Che si debba andare molto cauti nel senso che la New Age, termine che oggi è in gran ribasso, nel mondo inglese e americano si parla già da dieci anni della sua crisi e del suo stato comatoso forse irreversibile, non era un movimento con capi e con un'organizzazione, ma era un network, una rete di tanti gruppi che avevano in comune solo l'essere "alternativi" alla cultura dominante identificata col Cristianesimo, con la medicina tradizionale e con la politica dei partiti. Questi movimenti dovevano cercare tutto quello che era alternativo per cui alle fiere del New Age si trovava dalla riscoperta di forme di buddismo tibetano del Dalai Lama fino a quello di temi celtici, egizi e a diverso altro titolo "pagani", ma anche cinesi o giapponesi. Nel New Age c'era un desiderio di esplorare alternative che portava ad esplorare un po' di tutto, cose che naturalmente esistevano già da prima e che non sono state inventate dal New Age. E' vero che in questi grandi saloni del New Age c'era anche lo stand neopagano, ma forse non era neanche lo stand più visitato. Direi infine che la spiritualità più diffusa all'interno del New Age e che forse è quella che è rimasta, è una spiritualità di tipo orientale e un interesse per certe forme riverniciate all'occidentale di buddismo e di induismo.

Si possono ipotizzare delle connessioni fra il neo paganesimo hitleriano e neo paganesimo New Age? E’ possibile che, fallita la via dell’imposizione militare e violenta dei valori pagani, si sia passati ad una via pacifica e più rassicurante attraverso il movimento New Age?
Questa è la tesi di Michel Lacroix e di certa letteratura francese che ha messo insieme due o tre incubi nazionali francesi: la paura delle sette, la paura dell’estrema destra e la paura dei tedeschi. Credo che in gran parte si tratti di una teoria del complotto completamente fantasiosa. Però è vero, anche se non c’è nessun contatto coi dirigenti nazisti o ex-nazisti, che la riscoperta del mondo celtico in alcuni ambienti neopagani ha portato a rendersi conto che qualcuno il mondo celtico lo aveva già riscoperto prima di loro ed erano alcune frangie del nazismo, soprattutto legate a Himmler. Per cui anche negli Stati Uniti ci sono dei gruppi neo celtici che danno un giudizio positivo del nazismo, se ne trovano addirittura in India che attraverso la riscoperta di quello strano personaggio che era Savitri Devi, mettono insieme il nazismo e il primato del mondo ariano che andrebbe dai celti agli ariani che hanno conquistato la penisola indiana. Però non c’è un legame genetico, non è che dopo aver perso la Seconda Guerra Mondiale qualcheduno si sia nascosto in qualche cantina per poi riemergere. Quindi certe persone, avendo scoperto la spiritualità celtica, quella delle rune dei celti, degli ariani qualunque cosa questo voglia dire, poi ci hanno riflettuto un momento e si sono resi conto che i nazisti li avevano già riscoperti prima di loro e quindi hanno incominciato ad interessarsi a certi autori nazisti, ma bisogna anche ricordare che Hitler stesso aveva poca pazienza nei confronti di queste cose che riteneva assolutamente secondarie.

E’ vero che Winston Churcill si è avvalso dell’aiuto di Crowley per combattere Hitler, che a sua volta si faceva assistere in questa “guerra esoterica” da altri esoteristi?
Crowley non ha mai partecipato alla Seconda Guerra Mondiale, benché avesse scritto una lettera ai sovietici per mettersi al loro servizio e che non ebbe mai risposta. L’unico personaggio che effettivamente ha avuto contatto coi servizi inglesi, all’insegna del “non è vero, ma ci credo”, e che hanno utilizzato i suoi riti come contro riti a quelli di Karl Maria Wiligut e di altri personaggi utilizzati da Himmler è stata Dion Fortune, che come sappiamo è lo pseudonimo di Violet Mary Firth, figlia di una importantissima famiglia della borghesia britannica proprietaria delle acciaierie Firth di Sheffield e che quindi poteva avere dei contatti con il governo. Ad Avalon, nelle zone Arturiane, vennero celebrati dei riti magici sponsorizzati dal governo per proteggere l’Inghilterra, gestiti dalla Society Of Inner Light di Dion Fortune e che in qualche modo volevano contrastare gli stessi riti che Himmler poteva svolgere in Germania.

Ci sono delle connessioni fra A. Crowley e la sua profezia di una Nuova Era con il movimento New Age?
Nessuna, di solito o il movimento New Age non conosce Crowley o se lo conosce lo disprezza profondamente perché Crowley era, per esempio, per il potere assoluto degli uomini sulle donne, cosa che il movimento New Age non può amare o apprezzare particolarmente, e per forme comunque molto autoritarie di gestione altrui altra cosa che il New Age non apprezza in nessun modo, bisogna poi dire che i libri di Crowley sono pesanti e difficili da leggere, richiedono anche una certa conoscenza dell’ambiente in cui sono nati cioè dell’occultismo Vittoriano, della Golden Dawn e così via e nel New Age non è certo il tipo di letteratura che circola. Checché se ne dica la stessa Blavatsky è poco letta nel New Age e quando è conosciuta lo è attraverso la mediazione altri autori.

Che consiglio darebbe ad un giovane affascinato dal mondo dell’occulto che le chiedesse un parere?
Dipende in che senso “affascinato”, se intende conoscere questa cultura, che è una parte della cultura europea, gli consiglierei di evitare come la peste la letteratura divulgativa e di andare a seguire i corsi universitari che oggi hanno almeno due centri molto importanti in Europa: l’Università del Galles e l’Università di Amsterdam, qui sono nati dei centri che offrono dei corsi universitari per lo studio dell’esoterismo e dell’occultismo europeo e che permettono di rendersi conto della parabola che a partire dalla filosofia della natura tedesca del ‘600 e ‘700 arriva fino al New Age. Solo sulla base di questi studi che si può percepire che apporto questo ha dato alla cultura europea. Se si leggono, invece, i “volgarizzatori” e i “complottisti” si finisce per compromettere la propria serietà intellettuale e qualche volta anche il proprio equilibrio psicologico. Naturalmente può anche darsi che questo giovane non voglia dedicare la sua vita allo studio accademico, allora dovrebbe mettersi in grado di distinguere i prodotti di queste scuole accademiche rispetto alla divulgazione, che qualche volta porta anche le firme di persone che provengono da delle università, ma la cui qualità è veramente infima.

Nel panorama inquietante dei nostri giorni, sempre più dominati da un senso di paura e di incertezza, secondo lei ci sono dei segnali di speranza?
Noi oggi viviamo nel periodo Post Moderno e nella fine delle ideologie che avevano pensato di sostituire la religione con delle altre cose, quindi abbiamo assistito alla caduta dei muri e alla caduta del comunismo che in fondo a suo modo era la secolarizzazione di una religione. In America si parla della caduta di popolarità della psicanalisi, che ha avuto degli effetti non meno virulenti, almeno in certi ambienti, della caduta del marxismo. Quindi queste ideologie che dovevano sostituirsi alla religione sono cadute e in questo mondo post ideologico vi è un forte ritorno religioso. Questo ritorno del religioso è un processo tumultuoso e confuso. Dostojewski diceva che dopo aver cacciato il soprannaturale vedrete che ritornerà al galoppo. E infatti è un “galoppo”, è una gran confusione in cui c’è il meglio e c’è il peggio e quindi di fronte a questo c’è bisogno di analisi e di discernimento. Oggi viviamo anche nella società della fretta e quindi il fermarsi ad analizzare e a discernere non è un qualcosa che siamo portati a fare molto volentieri, ma questo pone dei problemi e questo vale per tutti i fenomeni. Vale per esempio per l’Islam dove ci sono centinaia di scuole e di tendenze e di sottotendenze che vanno classificate studiate e che non si possono ridurre alle categorie del “buono o cattivo”, come non si può ridurre il cristianesimo al “buono o cattivo”. Oggi nel mondo operano più di diecimila denominazioni cristiane, alcune delle quali, come la Chiesa Cattolica, con oltre un miliardo di fedeli e che al suo interno ha centinaia di organizzazioni, movimenti, correnti. Oggi si tende a dare su tutto dei giudizi grossolani, mentre più la società è complessa e più c’è bisogno di fermarsi a leggere e a fare dei lavori di analisi che però spesso è proprio quello che non si ha voglia di fare.

La Chiesa Cattolica, secondo lei, è pronta per accogliere questa nuova ondata di religiosità?
La Chiesa Cattolica è un’astrazione, perché è un insieme di istituzioni, di organizzazioni, di secretariati, di ordini religiosi, di movimenti, sul modo di rapportarsi con le altre religioni ha le posizioni più svariate. I documenti che sono emersi dalla Santa Sede sono pochi e spesso si presentano come documenti provvisori come l’ultimo documento sul New Age, che presenta anche molti aspetti positivi. Questo dimostra che non vi è una linea definita, ma devo anche dire che oggi per la Chiesa questi non sono i problemi più importanti. La Chiesa Cattolica sa perfettamente che in un paese come l’Italia gli aderenti a tutte le minoranze religiose da quelle antiche come gli ebrei e i valdesi sono il 2% della popolazione. I cattolici sono un 30%, poi c’è un 68% della popolazione che si dichiara religioso, ma non è in contatto con nessuna organizzazione religiosa istituzionale. Quindi il fenomeno che preoccupa di più la Chiesa, perché in proporzione è venti volte più grosso della nuova religiosità, è questa area del credere senza appartenere, il cosiddetto “beliving without beloving”, della disistuzionalizzazione del religioso. Molte persone che non sono atee, oggi l’ateismo si è ridotto a piccolissime frangie, si dichiarano sì interessate alla religione e che sono religiose a modo loro, ma non frequentano nessuna religione istituzionale. Questo mondo della religione disistituzionalizzata oggi è un mondo maggioritario nell’Europa Occidentale e quindi rispetto a questo enorme problema del religioso disaccorato dalle istituzioni quelle percentuali dell’1 o dello 0,5% di nuove forme di spiritualità non sono certo il primo problema delle grandi chiese istituzionali.

GB

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