Rock Impressions

Iridio - Endless Way IRIDIO - Endless Way
Standing Stones
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Medieval
Support: CD - 2007

Ero stato molto critico col primo album degli Iridio di Franz Zambon e Valentina Buroni uscito nel 2004, per questo ero curioso di poter ascoltare l’evoluzione di questo particolare duo dedito alla musica neo folk e medievale, con un sound dai toni pacatamente gotici e particolarmente eleganti ai limiti dell’ambient. Recentemente avevo notato con grande piacere la presenza di Valentina nel bellissimo Madre Protegenos, l’ultima fatica di Duncan Patterson. Da notare anche che nel nuovo album sono presenti ben quindi ospiti internazionali, che danno un valido contibuto alla riuscita del disco, in particolare, come sul primo album, troviamo Daniele Defranchis alla chitarra classica e altri strumenti, un musicista davvero raffinato. Gli altri a me non sono noti.

Devo riconoscere che il progetto ha fatto un salto qualitativo sorprendente. Questi tre anni non sono certo passati invano e i nostri hanno nel tempo acquisito la personalità che nel primo album era ancora un po’ acerba. Mentre in Waves Of Life mi era sembrato che il gruppo avesse cercato di compiacere l’ascoltatore, ora mi sembra che la musica proposta sia molto più convincente e meno incline ai facili consensi.

Il disco racconta il viaggio di una giovane donna del quindicesimo secolo al fianco del padre mercante, un simpatico pretesto per fare un viaggio in diverse culture musicali dalla verde Irlanda al mediterraneo più solare, fino ai sapori speziati dell’India. La sontuosa “Golden Skies” è molto neo classica, dominata da melodie malinconiche e ci trasporta in un mondo interiore suggestivo. È un’apertura coraggiosa, ma che dimostra subito come i nostri abbiano fatto una scelta prima di tutto artistica. “Time to Live” è tipicamente una ballata medievale, ancora struggente, Valentina è delicata e accarezza i nostri sensi con sublime dolcezza, la sua voce è molto più matura ed è un brano davvero bellissimo. “Shadows and Fears” è ancora definibile come neo classica, il cambiamento arriva con la festosa “Sunrise Dancers” che invece sposa la tradizione celtica in modo molto convincente. L’oriente arriva in brani come “Heavenly Spark” e ancor più in “Enchanting Lights”, dove sembra proprio di entrare nel paese delle mille e una notte, anche se alcune melodie sono un po’ prevedibili. Senza voler fare un noioso track by track, queste sono le direttive su cui si muovono anche i brani restanti dell’album, che si mantiene sempre su ottimi livelli. Da rilevare anche un ottimo lavoro a livello di suoni.

Gli Iridio con questo disco hanno dimostrato di essere un progetto importante, che merita tutta la nostra attenzione, Endless Way è un album colto, maturo e ricco di passione, dove la bellezza si fa austera e generosa al tempo stesso. Se Endless Way rappresenta un viaggio, la cosa che più spiace è quando il viaggio finisce, ma se la strada è “infinita” presto potremo ripartire per nuove mete, magari ancora in compagnia degli Iridio. GB

Altre recensioni: Waves of Life


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