Dalla
sempre ottima scena musicale svedese ecco arrivarci uno dei più
begli esempi di Progressive non derivativo e originale degli ultimi
anni. Questo degli Isildurs Bane non è un live qualsiasi, ma
come descritto nel ricchissimo e sostanzioso booklet interno, è
il risultato di una serie di aggiustamenti e sovraincisioni che hanno
aggiunto profondi cambiamenti alla registrazione puramente live.
Le canzoni che si susseguono ripercorrono la storia di questo gruppo,
che, pur essendo in giro da diversi anni, a mio avviso è sempre
stato leggermente sottovalutato dalla critica e dal pubblico, che
li ha messi in secondo piano prediligendo i loro conterranei Anglagard
e Anekdoten.
La storia della band è abbastanza strana, sono partiti da sonorità
prettamente sinfonico romantiche,per passare dalla fusion e da una
musica jazzata e approdare ad una sorta di Prog molto sinfonico con
elementi che riconducono alla musica da camera. Non contenti hanno
deciso di rimettersi in gioco spiazzando un po’ tutti con l'ultimo
album in studio Mind vol. 1, che unisce un certo gusto prog classico
ad un’impostazione quasi zappiana, arrivando a confezionare
un capolavoro, uno dei più begli esempi di prog moderno.
Il live in questione prende in considerazione un po’ tutto il
repertorio della band, escludendo il primo periodo sinfonico/fusion,
e in questo viaggio musicale troviamo le canzoni presenti sugli album
Cheval, The Voyage e Mind vol.1. I brani a volte sono mantenuti come
gli originali e altre volte vengono sezionati e ricomposti, dando
vita anche a vere e proprie nuove composizioni, che risultano dall’unione
di canzoni diverse, come la bellissima "Opportunistic Medicine"
che apre il concerto.
Non è un live nel senso comune del termine, quindi, e infatti
troviamo piu’ di 40 minuti di musica inedita, risultante dal
lavoro descritto minuziosamente nel libretto e sintetizzato da loro
stessi come “Do, Undo, Redo” che potremmo tradurre come
“crea, smonta e riconfeziona”, il tutto in una varietà
di stili e atmosfere che riescono a non fare annoiare mai l’ascoltatore
lungo gli oltre 140 minuti di musica.
La registrazione è a dir poco sbalorditiva, una delle migliori
produzioni degli ultimi anni e anche le esecuzioni sono magistrali.
In sostanza un grandissimo album che può rappresentare un ottimo
punto di partenza per andare a scoprire a ritroso gli altri album,
tutti bellissimi, di una band che si è saputa evolvere e ha
coraggiosamente cercato soluzioni mai banali e scontate.
Vi consiglio inoltre di visitare il loro sito www.isildursbane.se
da cui potete ascoltare molte canzoni e leggere di tutto un po’
su questa band. MM
Altre recensioni: Mind vol.3
Intervista
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