| Dietro 
            lo strano nome di questa formazione nipponica si cela un duo dedito 
            alla musica elettronica. Sono in attività fin dalla fine degli 
            anni ottanta e hanno pubblicato il primo disco nel ’90 a cui 
            ne sono seguiti circa una decina. Nel 2002 hanno inciso un album anche 
            con il nostro GOR (compagno di etichetta).
 Il nuovo lavoro è un concept sulle “assurdità” 
            che affliggono il nostro tempo e in particolare si scaglia contro 
            l’attuale guerra in Iraq, ma non si tratta di un grido di rabbia 
            o di dolore, si tratta piuttosto di una pausa di riflessione, una 
            pausa tanto tranquilla quanto triste e riflessiva. Recita il booklet: 
            “The more absurd the world becomes, the more we must stop and 
            think.” E questa è la chiave di lettura per interpretare 
            il disco. Una riflessione, quindi, pacata e triste, tragica e al tempo 
            stesso disincantata, densa di un’estetica che si mette al servizio 
            dello spirito che non si vuole arrendere all’ineluttabilità 
            degli eventi. Tutto questo in dieci brani lenti e sofferti, dieci 
            composizioni ikebana che ci fanno sentire soli in un mondo dove è 
            sempre più facile comunicare, ma dove è sempre più 
            difficile instaurare dei veri dialoghi.
 
 Questo album è molto elegante e ben fatto e anche se non sono 
            un intenditore di musica elettronica, sono convinto che possa offrire 
            degli spunti di meditazione interessanti. GB
 
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