Rock Impressions

Jadis JADIS - Photoplay
Inside Out

Sesto sigillo per questi veterani del neo prog che in formazione comprendono due IQ: il tastierista Orford e il bassista Jowitt e come sempre una lunga attesa che separa un’uscita dall’altra, ma i loro fans lo sanno bene e si sono abituati ad aspettare con pazienza.

Questo gruppo ha prodotto una discografia all’insegna del neo prog con chiari riferimenti ai classici come Yes, primi Marillion e qualcosa dei Pink Floyd. Grandi melodie, ma poche idee nuove. In altre parole è un disco ottimo che gli amanti del genere troveranno molto piacevole, ma che non aggiunge molto a quanto altri hanno saputo offrire.

Il brano di apertura “There’s a Light” è dinamico e piacevole, un inizio abbastanza enfatico. “What Goes Around” vagamente drammatica e misteriosa con un bel finale ritmico e convince di più. “Asleep in My Hands” spinge sull’acceleratore, con un impianto molto hard. Però ora arriva la fiacca “Standing Still”, a metà fra i Pendragon e certo pomp americano. “Hear Your Voice” è un classico crescendo, tanto bello quanto scontato, che alla fine stanca un po’. “Make Me Move” è pop raffinato. “Who I Am” è un bel pezzo con delle belle melodie. “Need to Breathe” è inutile, ma finalmente arriva un bel brano con la spumeggiante “Please Oper Your Eyes”. Decisamente sopra la media del cd anche “All You’ve Ever Know” per chiudere con la traccia omonima motlo Floydiana.

I Jadis sono un gruppo che sa suonare bene e che offre un prog di ottima fattura, solo non hanno un songwriting abbastanza ispirato per superare la media delle uscite di questo genere, peccato. GB

Altre recensioni: Fanatic



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