Il nero percorso iniziato un paio di anni fa dalla band prosegue in
questo secondo album il cui titolo dipana ogni dubbio, per non parlare
dell’artwork inquietante. La formazione vede un cambio nel batterista,
che oggi è Antonio Laurano. Non è un caso nemmeno che
il chitarrista Nicola Vitale, principale artefice delle gesta del
quartetto, indossi una maglia originale dei Paul Chain Violet Theater.
La Janara continua ad essere sinonimo di metallo oscuro farcito di
tematiche gotiche nei testi, rispetto al debutto è leggermente
meno doom e più heavy, anche la componente prog è meno
presente. Un disco più diretto, di pancia. Il cantato in italiano
è dosato bene e si fa apprezzare. Non mancano comunque brani
stregati come la ballata “Violante…”, che ricorda
atmosfere medieval folk. Uno degli episodi più cupi è
proprio la title track, con un incedere solenne e molto spettrale.
La chitarra acustica torna in “Volano i Corvi…”,
questo lato malinconico dei Janara è davvero suggestivo.
Un altro passaggio nella terra d’ombra, dove antiche leggende
governano lo scorrere del tempo, la strega è tornata e il destino
di chi la incontra è sempre più incerto. GB
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