Red 13 è stato una vera sorpresa
per me, un nuovo look, una nuova grafica, un nuovo sound, una piccola
distribuzione, l'autoproduzione..., cosa mi puoi dire al riguardo?
Non è qualcosa che abbiamo pianificato, ma è
nato in modo molto naturale e spontaneo, inoltre posso dirti che ci
siamo divertiti un sacco ad esplorare nuovi territori.
Perché avete realizzato un mini
CD con solo quattro brani?
Semplicemente perché non avevamo intenzione di fare
un disco intero. In verità non avevamo pianificato niente del
tutto, abbiamo sentito l'esigenza di suonare del materiale nuovo dal
vivo e questo mini Cd è servito a questo scopo. Il sound che
ascolti nei nuovi pezzi come "State Of Grace" e "The
Time" rende benissimo dal vivo, è con questo spirito che
sono stati fatti i brani, per dei concerti, non per le radio!
Ci puoi dire qualcosa di più sulle nuove canzoni e
a cosa vi siete ispirati per comporle?
Desideravamo ardentemete fare qualcosa di nuovo da poter
presentare ai nostri fans, per tener fede al nostro pubblico, inoltre
i brani erano presenti sul nostro DVD registrato a Las Vegas. Andando
in scena quella sera avevo immaginato di riprodurre la stessa atmosfera
in fase di registrazione di un nuovo brano e dovevo provare subito
a farlo. Questo è quanto abbiamo realizzato con il nostro ultimo
tour ed è piaciuto molto ai nostri fans. "The Time"
è nata da un ritmo in sei ottavi, che non avevamo mai sperimentato,
mi piaceva molto la metrica di questo brano. Dai feedback che abbiamo
ricevuto abbiamo capito che è una canzone che si ama o si odia,
personalmente mi piace tantissimo suonarla dal vivo. "Walking
Away from the Edge" è una power ballad dove ho inserito
molta musica prima che decidessimo di che cosa avrebbe trattato il
pezzo, ma eravamo tutti daccordo che non doveva essere una classica
love song, infatti è molto più profonda, abbiamo descritto
sentimenti molto intimi. "I Can Breathe" era stata composta
per Arrival, ma non era piaciuta alla label, mentre a me questo brano
è sempre piaciuto molto, così ho riscritto delle parti
di chitarra, ho aggiunto dei fiati e l'ho resa un po' più funky
ed ecco il brano finito. Comunque per me è molto difficile
parlare di musica, perché di solito si tratta di emozioni e
di sentimenti, cose difficili da spiegare con delle semplici parole.
Siete soddisfatti del nuovo disco?
E' una domanda difficile. Se parliamo della resa sonora devo dire
che non sono soddisfatto, perché noi non pensavamo di destinare
il prodotto al mercato e non abbiamo avuto un budget adeguato e questo
fa la differenza in qualsiasi disco. Io e Jon ci siamo scontrati parecchio
per il sound di questo disco, ma se consideriamo che non sarebbe dovuto
uscire sul mercato allora posso dire che sono soddisfatto della sua
riuscita. Quando avremo venduto tutte le copie che abbiamo stampato
di questo disco, mi piacerebbe affidarlo a qualcuno per remixarlo.
Possibilmente a Kevin Elson, che ci conosce molto bene. L'unico disco
che ho prodotto il cui sound è riuscito come avevo immaginato
è stato Hardline, è stato divertente realizzare quel
disco, perché le canzoni sono uscite esattamente come volevo
che fossero. Grazie all'ingegnere Tony Phillips, che ha fatto un lavoro
eccellente di engineering e mixing, mi piacerebbe molto lavorare ancora
con lui.
Come mai avete scelto la Frontiers, una compagnia italiana,
per distribuire in Europa il vostro nuovo disco?
Semplice, perché io sono di origini italiane, Deen
è di origini italiane e anche Steve è di origini italiane.
Red 13 segue Arrival, due dischi dove presentate un nuovo
sound, che tipo di musica volete fare oggi?
Bella domanda. Stiamo cercando di sviluppare uno stile a
metà strada fra quello per cui siamo conosciuti e le strade
nuove che Red 13 ha aperto.
Che emozioni avete provato con il vostro ritorno in scena?
Quale ritorno? Non capisco cosa intendi per "ritorno".
Per favore, tienimi informato! Mi sto divertendo un sacco a suonare!
Rimpiangi di non avere più una major alle spalle?
Ho tracciato una linea precisa agli altri ragazzi e mi sono
assunto tutte le responsabilità per questo, ma sono estremamente
convinto della mia scelta. Finalmente sono riuscito a rompere il guinzaglio
che la Sony usava per controllarci e così mi sento un po' come
un bambino che entra in un negozio di dolci e chiede un po' di questo
e un po' di quello, il resto non mi interessa.
Augeri ha una voce molto intensa, ma è davvero molto
simile a Perry, non pensi che i fans possano preferire l'originale
(di solito accade così)?
Steve Perry è sempre stato un cantante straordinario
e, probabilmente, lo sarà per sempre. E' stata una coincidenza
che Steve Augeri avesse lo stesso timbro vocale quando ho l'ho sentito
cantare con i Tall Stories. L'unica cosa che ho pensato è che
era perfetto per cantare le nostre canzoni ai fans, ma sono due cantanti
completamente diversi: uno ha voglia di lavorare, l'altro no.
L'album Arrival è stato penalizzato da Napster, che
opinione ti sei fatto al riguardo?
La mia opinione oggi è che non me ne frega più
un c...o dei CD's, la mia opinione oggi è che bisogna suonare
dal vivo, di questo la gente non può fare il download. Il concerto
può essere vissuto solo di persona, eventualmente, se vuoi
avere un ricordo delle canzoni, è meglio un DVD. So che non
sono ancora in molti ad avere un lettore DVD, ma adesso è questo
che mi interessa sviluppare, perché una live performance va
vissuta di persona, non la puoi scaricare sul computer.
Negli anni ottanta la vostra musica era molto popolare e suonavate
di fronte a grandi platee, ma oggi il rock melodico è diventato
piuttosto underground, come vivete questa situazione?
Sento che per noi è una cosa molto positiva, perché
non è così tragica come pensi tu. Stiamo facendo molti
più concerti di quanti ne facciano la maggior parte degli artisti
che sono costantemente presenti su MTV o nei programmi radio. La cosa
importante è aver consolidato una discreta audience, così
possiamo stare tranquilli. Finché la nostra audience verrà
a vederci suonare dal vivo potremo continuare a suonare alla grande.
Segui i nuovi gruppi e i nuovi generi musicali?
Mi piacciono molto i Coldplay per la loro semplicità,
per il potere maestoso che la loro semplicità riesce ad evocare.
Anche i Dixie Chicks, per essere sinceri e onesti nei confronti delle
loro origini, assomigliano ad Albert King, il re del blues. Albert
insieme a B.B. sono i miei mentori, quelli che mi hanno insegnato
il motto "I will fucking do what I want, and you will like it".
Ammiro Gwen Steffani, è stupendamente perfetta e riesce a vendere
tutto quello su cui mette le mani.
Quali sono i ricordi che ami di più degli anni ottanta?
I concerti che abbiamo fatto col gruppo erano stupendi, erano
veramente eccezionali. Lo spirito di gruppo che provavamo sullo stage
quando lavoravamo insieme, questo è la sensazione più
potente che ho vissuto.
Cosa significa per te suonare ancora musica rock dopo così
tanti anni?
Per me significa esattamente poter imbracciare la chitarra
ogni giorno. Sono reduce dall'aver suonato della musica nuova per
i miei compagni. Musicalmente parlando sono molto eclettico, sta per
uscire il mio nuovo disco solista "Eye On You", che è
già pronto da tre anni e in questi giorni viene mixato, verrà
pubblicato dalla Higher Octave Records. Attualmente sto lavorando
alla quarantasettesima canzone e il materiale è molto vario
e interessante, è qualcosa che mi da un grande impulso.
Hai molta esperienza nel mondo della musica, cosa hai imparato?
Credi in te stesso e credi nella tua musica, nella direzione
in cui la vuoi portare. Non lasciare che nessun altro interferisca.
Questo è tutto quello che posso dire, le cose cambiano in modo
molto radicale.
Neal hai collaborato con dei musicisti immensi, quali sono
quelli che ti hanno impressionato di più?
Considero Jan Hammer il primo della lista, è assolutamente
il musicista più stupefacente con cui ho avuto il piacere di
suonare ed è anche quello più spaventoso. Albert King
è il mio musicista blues preferito, B. B. King, Eric Clapton,
Jeff Beck e Les Paul... sono tutti tipi che mi hanno stimolato profondamente
e coi quali ho avuto l'onore di suonare. John McLaughlin, Carlos Santana,
Eddie Van Halen, Brian May, Brian Setzer, Slash, Joe Satriani, Steve
Vai, Eric Johnson, sono tutti musicisti che hanno raggiunto il massimo
in quello che fanno.
Quali sono stati i momenti più duri della tua carriera?
E' meglio non addentrarsi in questo tema, è troppo
personale e lo considero veramente noioso per i lettori.
A questo punto della tua carriera, quali sono i progetti che
desideri ancora realizzare?
Mi piacerebbe molto comporre delle colonne sonore. Sono convinto
che molti dei dischi che ho fatto in passato possono dimostrare a
chiunque questa mia propensione. Sento che posso comporre musica molto
velocemente ispirandomi a delle emozioni che provo vedendo una scena.
In questo periodo sto collaborando con Gibson al nuovo modello di
chitarra 8.0, che mi spinge a perseguire ancora di più questa
strada, ho dei grandi progetti per questa chitarra, se essi mi sceglieranno
per svilupparla. Ho in mente di renderla più moderna possibile,
adatta alle dita di qualsiasi chitarrista.
Cosa dobbiamo aspettarci, invece, dai Journey per il futuro?
Stiamo cercando soluzioni nuove che ci facciano stare bene,
adesso che non siamo più controllati da una compagnia. Una
via fra le sperimentazioni e quello che siamo sempre stati. Comunque
sempre dell'ottimo rock melodico. Penso che stiamo cercando ad un
incrocio fra Red 13 e Escape, che è anche lo scopo della Frontiers.
Non mi dispiace intraprendere nuove strade, ma con la consapevolezza
di quali sono le nostre radici.
Un saluto per i vostri fans italiani...
Grazie per il vostro supporto, grazie perché la vostra
nazione è per me fonte di continua ispirazione. Mi piace tutto
quello che viene dall'Italia, forse perché io stesso sono mezzo
italiano. Grazie Dio per il cibo italiano e per il vino! Chow!
Infine, grazie anche a te per l'intervista.
GB
Recensioni:
Red 13,
Generations