Il
virtuoso Katsionis in forza agli Imaginery (ma ha collaborato anche
con Nightfall, Starqueen, Casus Belli e Battleroar) è arrivato
al secondo lavoro solista a due anni di distanza dal precedente, la
sua abilità alle tastiere e alla chitarra è assolutamente
fuori discussione.
Il suo primo lavoro mi era sembrato troppo autoindulgente, troppo
pieno di destrezze esibite al solo scopo di stordire l'ascoltatore,
oggi il nostro ci mostra che è cresciuto e che sa comporre
anche della musica con un vero e proprio filo logico. Il territorio
in cui si muove il nostro spazia dal prog metal di scuola Dream Theater
al metal estremo, con alcuni spunti anche di folk greco (come nell'undicesimo
brano), che emergono in vari punti. Una miscela esplosiva che farà
la gioia di tutti gli appassionati del genere.
Dodici brani strumentali che tolgono il respiro, sia per l'alta velocità,
sia per le innegabili doti di Bob. Fin dall'iniziale "The Imaginary
Force" si avverte la crescita di Bob, un brano ricco di variazioni
e di temi musicali, una forza tutt'altro che immaginaria. "March
of the Spirits" parte bene con un giro malinconico molto piacevole,
ma poi la velocità rovina un po' l'atmosfera del brano, bello
l'assolo di Keys. "Sing for the Day" è un po' scontata,
ma è un brano che ti entra subito nel cuore. "Sudden Death"
con il suo incedere estremo è un ottimo brano, che coniuga
in modo efficace prog e metal più duro. Seguono dei brani molto
vari fra di loro con una buona continuità di tensione. Il brano
finale "Ouzo!", che con tutta probabilità si riferisce
alle temibili sbornie che i connazionali esibiscono dopo le generose
sgorlate della famosa bevanda nazionale, è uno dei brani più
veloci, una corsa verso il futuro. GB
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