Questo terzo capitolo dei Khymera è un vero e proprio tuffo
negli anni ’80, quando l’Hard Rock dava sfoggio di se
ed orgogliosamente esibiva melodie gustose da cantare. Daniele Liverani
alle tastiere ci porta in un viaggio emozionante, fra ritornelli micidiali
e piccoli tormentoni, tutto a disposizione di una produzione davvero
pulita ed impeccabile. Al microfono e al basso c’è Dennis
Ward dei Pink Cream 69, alla chitarra Tommy Ermolli e chiude la formazione
il batterista di Hartmann, Dario Ciccioni.
Rispetto il precedente “A New Promise” c’è
un miglioramento. Nella mia recensione passata rimarcavo i numerosi
passaggi stereotipati, pur relegando il prodotto ad un livello più
che accettabile. Con “The Greatest Wonder” certo non si
cambia di molto il ruolino di marcia. D'altronde il Melodic Rock non
è un genere prettamente sperimentale e questo non è
neppure l’obbiettivo di Liverani, il quale si limita a colpire
il cuore di tutti coloro che hanno passato i migliori anni della propria
vita all’ascolto di band come FM, Giuffria, Signal ed Icon.
Davvero piacevole perdersi fra le note di “Beautiful Life”
o di “Since You Went Away”. Il songwriting è forte
ed il merito è dei fratelli Martin, Tom e James (House Of Lords,
Ted Poley). Gustose anche le ballate “Love Has Been And Gone”
e “If I Can’t Be” che mi ricorda molto i Saxon di
“Innocende Is No Excuse”.
Daniele Liverani si dimostra per l’ennesima volta un artista
a 360°.
L’amore che ha per questo genere musicale è grande ed
il suo merito sta proprio nel saperlo trasmettere all’ascoltatore.
“The Greatest Wonder” è dunque un buon disco, consigliato
a tutti gli amanti di queste sonorità. Ora caro Daniele aspettiamo
un nuovo capitolo di Genius….a quando? MS
Altre recensioni: Khymera; The
Greatest Wonder
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