Il cantante e chitarrista Gabriele “Rusty” Rustichelli
(SenzAzionE) ha dato vita a questo nuovo progetto insieme al chitarrista
Nicola Briganti (Lena’s Baedream), al bassista Todd Allen (Beside
Myself) e al batterista Filippo de Pietri, con l’intento di
dar vita ad un progetto orientato al metal alternativo dal forte impatto
sonoro.
“Live Dying” chiarisce subito le intenzioni forti della
band, il titolo è esplicativo, la musica pure, rock ruvido
e cattivo, tagliente come un rasoio, testo privo di ogni possibile
speranza e la musica riflette questo mood. Ancora più dark
è “Silk and Thorns”, dominata da ritmiche tribali
e suoni profondamente oscuri. In “White Lies” la band
si fa un po’ più riflessiva, ma subito con “Bleeding”
prorompe una rabbia sorda e disperata, quasi alla Morthead, difficile
da contenere e il testo è la perfetta corrispondenza della
musica. “Green Star” ritorna a ritmiche più leggere,
sempre molto dark, ma il clima è meno disperato, ma sempre
suggestivo. Un ritmo tribale particolarmente cattivo regge “Self
Loathing”, che ci riporta ad atmosfere molto cupe e apocalittiche.
“Naked Mind” ha un gusto epico di sottofondo che mi ricorda
certo metal classico, ovviamente riletto in chiave alternative, ma
che non perde certe caratteristiche, un po’ alla Manowar. “You
Gotta Know” è molto nervosa e ritorna subito ad un sound
più moderno e carico di forza primordiale. Uno degli episodi
che mi sono piaciuti di più è senza dubbio “Value
of Sin”, nu metal introspettivo e carico di passione. Molto
intensa anche “Silted Memories”, mentre la conclusiva
“Young Graves” è un epilogo dominato dalla tristezza
e dal pensieri ancora una volta carichi di una visione molto cupa.
Alcune idee ci riportano a quanto partorito da Deftones e seguaci,
comunque i Klogr, pur rifacendosi a certi suoni, non risultano certo
privi di personalità. La loro visione musicale sembra essere
lo specchio delle incertezze di questi tempi, un viaggio doloroso,
siete pronti per affrontarlo? GB
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