Cosa chiede un amante del rock? Un bel disco che dia una forte scossa
di adrenalina, una band che faccia pulsare il cuore e che metta in
corpo una sana voglia di muoversi… anche altro ovviamente, ma
per troppi anni il rock è stato associato a pappotte smelense
dominate da suoni elettronici impersonali e piatti, nefandezze musicali
di cui per fortuna oggi quasi nessuno conserva il ricordo. E per un
italiano cosa c’è di meglio di un gruppo italiano che
faccia del buon rock?
I Koiné sembrano arrivare come la manna dal cielo, una band
giovane con un sound giovane e con una grinta da paura. Sono in quattro,
voce, chitarra, basso e batteria e tanta voglia di fare musica diretta.
Sono in attività da alcuni anni con una misurata produzione
di singoli che li ha già posti all’attenzione della critica,
ma sembra che ora siano pronti anche per il grande salto.
Questo mini cd di tre pezzi ce li presenta così: agguerriti
e pieni di entusiasmo. Il primo brano è la pulsante “Rivoluzione”,
un post grunge che sa di contestazione a metà strada fra Stone
Temple Pilot e Muse. “Solo una Sensazione” propone dei
richiami molto ottantiani, quasi dark wave nelle chitarre e nel giro
cavernoso di basso, davvero un bel brano che ci mostra un gruppo capace
di scrivere belle musiche. Con “Sospeso” a sorpresa il
gruppo tira un po’ i remi in barca e rallenta un po’,
il brano si colloca nella tradizione rock tricolore, abbandona i maestri
stranieri e si rivolge invece a Litfiba e compagni, ottimo per le
radio, ma direi più prevedibile dei due episodi che lo hanno
preceduto. “Sospeso” è presente anche come video.
Se il rock italiano è nelle mani di un gruppo come i Koiné
allora avrà un futuro sicuro. GB
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