Rock Impressions

Richie Kotzen RICHIE KOTZEN - Slow
Lion Music

L'angelico axe hero Kotzen torna con un discaccio di blues elettrico e cattivo; a discapito del titolo dell'album, c'è ben poco di "slow" e molta grinta. Tutto oro quello che brilla? Non direi, io adoro il blues, mi fa saltare sulla sedia, ma questo disco non riesce mai a darmi dei veri fremiti.

Ritchie è un chitarrista superbo, ascoltate la straripante "The Answer", non servono commenti, eppure manca qualcosa. Il brano che da il titolo all'album è sicuramente uno degli episodi migliori con la sua continua ricerca di nuove soluzioni applicate al classico blues e si rincorrono effettacci strabilianti. "Ma quanto sono bravo!!!", deve aver pensato il nostro guitar hero, ma chi ascolta vuole provare delle buone emozioni e non solo stare a bocca aperta pensando a come c***o si fa a suonare così bene.

Nel blues l'appellativo "slow" è stato affibiato ad un chitarrista capace di smuovere i sassi con tre note (nda Eric Clapton) e questa è l'essenza del vero blues, i virtuosismi sono ottimi, ma da soli non danno un gran che. Kotzen gioca a fare un po' Kravitz e un po' Vai, ma non è un animale come il primo e non mi sembra geniale come il secondo.

"Don't Wanna Lie" apre un trittico di brani che mi sembrano davvero troppo ruffiani e volgari. Solo la conclusiva "Conflicted" e la bonus rialzano le sorti di un disco noiosetto. Un'altra nota che trovo negativa è che non sono menzionati i musicisti che affiancano Ritchie e, a meno che abbia fatto tutto da solo (ma il booklet non lo dice), è un pessimo atteggiamento.

Credetemi, mi dispiace parlare male di un chitarrista che comunque mi piace, ma Ritchie è giovane e potrà ancora fare ottimi dischi, questo è bello, suonato in modo tecnicamente ineccepibile, ma non trovo l'anima. GB

Atre recensioni: Change; Into the Black


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