Vitalij
è uno dei tastieristi emergenti del metal e senza dubbio possiede
sia una grande personalità che una tecnica invidiabile. Grazie
a queste indiscutibili doti viene chiamato a collaborare in tantissimi
progetti e allo stesso tempo molti chitarristi famosi hanno accettato
di aiutarlo per questo suo disco solista.
Troviamo il funambolico George Bellas nell'omonimo brano di apertura,
l'idolo di ogni aspirante axe hero di oggi Michael Romeo in "Piano
Overture", l'emergente Michael Harris (il mio preferito del gruppo)
in "Time Will Tell" e "Solar Impact" e ancora
Jeff Kollman, Javier Leal, Roger Staffelbach, Borislav Mitic e una
apparizione cameo del nostro Francesco Fareri, che mi fa veramente
piacere.
Kuprij oltre alle tastiere, synth e pianoforte suona anche le parti
di basso (col synth) e di batteria. Mi sono preso la briga di citare
ogni artista coinvolto in questo progetto per dare la possibilità
ai fans di seguire i propri idoli, anche perché questo CD mi
sembra più adatto ai patiti del genere.
Dei dieci brani strumentali proposti otto sono equamente divisi fra
parti per chitarra e parti per tastiere con continui duelli e rincorse
mozzafiato, la base comune è lo speed metal, con abbondanti
citazioni classiche e anche qualche improvvisazione jazz. Due brani
sono interpretazioni al solo pianoforte di classici e in questa veste
Vitalij dimostra tutta la sua anima e la sua sensibilità artistica,
inoltre non fa mai male onorare il genio musicale dei grandi della
Musica. Però questo disco ha il difetto di essere eccessivamente
autocelebrativo ed ecco che tornano in questione i fans, perché
solo a loro può interessare un album come questo. Un disco
suonato in modo impeccabile, ma che non mi sembra di certo indispensabile.
GB
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