Strana
storia quella dei Lady Lake, una formazione olandese formatasi negli
anni ’70 e che nel ‘77 ha dato alle stampe l’unico
album “No Pictures”, poi ristampato nel ’97. In
occasione della ristampa il gruppo si riforma per incidere delle bonus
tracks, ma poi nel 2005, a sorpresa ecco che torna sul mercato con
l’album “SuperCleanDreamMachine”. Fra il ’79
e l’anno successivo il gruppo aveva registrato un secondo album
mai pubblicato e che viene finalmente proposto in questo cd dal titolo
esplicativo “Unearthed” (trad. dissotterrato).
Certamente chi ha ascoltato l’ultimo album in studio del gruppo
faticherà non poco a riconoscere il sound espresso dai Lady
Lake nell’ultimo cd, ma lo sforzo vale la pena di essere fatto.
Ci troviamo in anni di transizione, in cui parlare di prog era diventato
tabù, mentre il new prog nascerà solo qualche anno dopo.
In questo contesto i Lady Lake elaborano quindi il loro personale
sound, un mix di prog di scuola Catenbury, fra Camel, Caravan e i
connazionali Focus, con l’aggiunta di una vena vagamente hard
rock. Le partiture armoniche sono abbastanza complesse ed epiche,
mentre le ritmiche sono più rock e dirette. Ne escono dei brani
molto scorrevoli, che si lasciano ascoltare ancora con piacere, nonostante
sia passato tanto tempo e le registrazioni non siano proprio “professionali”.
Il disco infatti era stato registrato in presa diretta e alcune versioni
suonano proprio come un demo. Questo aggiunge un tocco di nostalgia
al tutto, la pulizia e la rimasterizzazione hanno tolto molta polvere,
ma permane un alone “ruspante” in tutto il cd, che a me
non dispiace affatto.
Come bonus tracks troviamo due brani, il primo è stato inciso
nel ’75, mentre il secondo è stato registrato durante
un concerto del ’98. In sostanza si tratta di una pagina di
genuino prog, destinato certamente a dei veri appassionati, ma che
può dire qualcosa anche ai più giovani. GB
Altre recensioni: Supercleandreammachine
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