Rock Impressions

Looking 4 a Name LOOKING 4 A NAME - Looking For...
Larsen Project

Una sorpresa o meglio una scommessa questa del quartetto dal NON NOME (come si definiscono loro). La scelta di immischiarsi in ricerche creative, avvalendosi di una tecnica fuori dalla norma, è a dir poco gustosamente anticommerciale. In attività dal 2001, con il tempo acquisiscono padronanza e sicurezza nelle proprie capacità, così da comporre questo “L4AN” ricco di influenze sonore.

Il gruppo è composto da Francesco Panico alla chitarra e voce, Larsen Premoli alle tastiere, Federico Ghigni al basso e dal mancino batterista Mauro Bovini. Parola d’ordine è “innovazione”, informazione chiara sin dall’iniziale strumentale “Overture – L4AN”. La voglia di ricerca porta i quattro artisti a realizzare questo brano strumentalmente variegato, ma incredibilmente facile da digerire. Cresce dunque la curiosità per il proseguo. La chitarra di Panico è solare in “Shining Hope” e ci accingiamo anche ad ascoltare il cantato in inglese, il quale sembra non esaltare ma nemmeno deludere (annosa pecca dei gruppi Prog nostrani). Negli otto minuti c’è tempo di apprezzare la buona ritmica ed anche il lavoro tastieristico di Premoli, un nome una garanzia.

Difficile accostare i L4AN ad un determinato artista e questo è un punto a favore, diciamo che in loro aleggiano più interferenze, Marillion? Spock’s Beard? Landberk? Credo che sia fuorviante accostarli a qualcuno, piuttosto licenzierei il tutto con Progressive Rock.
In “Torn In Two” il ritmo cresce, si spezza, richiama gli Scorpions e poi fugge verso lidi Metal Prog. Tutto nel mondo dei NON NOME è relativo. “Lily” inizia dolcemente con un arpeggio di chitarra acustica e piano, un piacevole attimo riflessivo che sfocia in un dolcissimo assolo di chitarra elettrica. “Tears From Ocean” con l’uso dell’Hammond porta l’attenzione verso il Rock più ruvido, ma è solo una parvenza, l’universo L4AN è oramai a noi noto e ci aspettiamo questo ed altro.

Con i ripetuti ascolti il piacere aumenta e dire che questo è un debutto. Va sicuramente migliorata la qualità sonora e smussata qualche soluzione a volte non troppo inerente alla struttura del brano, ma questi sono solo particolari che non vanno certo ad alterare il giudizio finale di un disco a tratti stupefacente. MS

Altre recensioni: Tetragram

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