Sono
passati due anni dall’album precedente e con questo sesto lavoro
i fratelli Gardner si spingono ancora più verso il prog metal.
Il sound quindi in questo Symphony For a Misanthrope si fa più
duro, ma anche più cupo e oscuro, una tenebra illuminata solo
dalla voce acuta di Trent.
Nonostante le novità non ci troviamo certo di fronte ad un
album rivoluzionario, perché per tutto il disco si sente che
sono i Magellan, cosa non disdicevole in se stessa, ma sintomo di
una certa staticità del gruppo a livello compositivo.
L’apertura è affidata alla neoclassica “Symphonette”
che mescola le influenze più disparate, si parte da un tastierismo
metà Emerson e metà Wakeman per arrivare alla musica
neoclassica con citazioni anche latine, ma è solo un intro.
“Why Water Weeds?” è un assalto frontale metallico
fra Rush e Fates Warning con il marchio di fabbrica dei Gardner e
il contributo di Robert Berry, il brano non è male con delle
belle parti che si intrecciano ad altre più prevedibili. “Wisdom”in
contrapposizione è piuttosto tranquilla, una ballata triste
che possiede un certo fascino, ma che non conquista al primo ascolto.
“Cranium Reef Suite” è una traccia di diciotto
minuti, il pezzo portante dell’album sia per la sua estensione,
sia per la sua complessità. Tutto parte piuttosto bene ma verso
i sei minuti si avverte un senso di pesantezza eccessiva che non passa
fino alla fine del pezzo. Questo è proprio il punto debole
di tutto l’album, metre dovrebbe essere l’esatto contrario.
“Pianissimo Intermission” è un divertissement per
pianoforte dove Trent si diverte a fare il Lizt del rock, un po’
troppo self indulgent. Il metal torna a battere forte in “Doctor
Concoctor”, un brano strano e interessante, anche se non scorre
come dovrebbe. Chiude “Every Bullet Needs Blood”, con
le sue spirali ritmiche molto complesse e articolate, sicuramente
la cosa migliore di quelle fin qui proposte.
I Magellan sono stati fra i primi a rilanciare il progressive in tempi
non sospetti e di questo bisogna essergli grati, ma temo che oggi
abbiano il fiato corto e che abbiano già espresso le loro idee
migliori. Ovviamente spero di sbagliarmi, ma questo disco non promette
niente di buono. GB
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