Vi abbiamo raccontato a grandi linee la storia di questa band nella
precedente recensione, una vicenda ammantata di nostalgico romanticismo,
ma questo nuovo album dimostra che c’è anche della sostanza,
Montecristo è una opera rock incentrata su uno dei romanzi
di Dumas più conosciuti della mia generazione, Il Conte di
Montecristo, diverse volte trasposto in chiave cinematografica, credo
siano almeno nove i film tratti dal romanzo. Una storia emblematica
che poi è stata riletta molte volte in chiavi diverse ma che
hanno tutte la stessa costruzione: condanna ingiusta, grandi sofferenze
e peripezie per ristabilire la verità e infine la vendetta
liberatoria.
La band segue la trama con dei testi avvincenti e rispettosi, le musiche
spaziano tra hard rock e prog rock oscuro e teatrale, le vibrazioni
sono molto settantiane con sound attuale carico di suggestioni dark.
Grandi sferzate aggressive nei riff di chitarre e organo si distendono
su tappeti tribali e ossessivi, è una storia “nera”
e servono musiche drammatiche, una vicenda che suscita emozioni forti
e il gruppo riesce bene ad evocare le atmosfere giuste, maligne nei
momenti più tormentati e più luminose nei momenti di
svolta presenti nella storia narrata.
Per chi conosce il racconto è un modo ottimo per riviverlo,
con testi e musiche azzeccati e pertinenti, gli altri potranno tuffarsi
nell’avventura di Edmond Dantes, questo eroe classico in cui
tutti in fondo vorremmo immedesimarci almeno una volta nella vita.
GB
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