Cosa
induce cinque ragazzi fra i venti ed i diciannove anni a suonare un
disco completamente strumentale, oggi più che mai controproducente
e addirittura di Jazz Rock? Questo personalmente mi resta un mistero.
Non solo mi complimento sinceramente con questi giovani artisti, ma
anche con l’attenta Lizard, la quale ancora una volta non si
è lasciata sfuggire un fenomeno del genere. Non definirei tutto
questo coraggio, ma VERA passione per la musica!
I Magnetic Sound Machine sono di Treviso e si formano nel 2005, per
dedicarsi immediatamente al settore live. Le esibizioni portano amalgama
alla band , la quale data dopo data, si lega sempre di più
ed il risultato, oggi 2008 è “Chromatic Tunes”.
A quale tipo di Rock Jazz andiamo incontro è facile da decifrare,
ovviamente fra i maestri da ricordare ci sono i soliti nomi Nucleus,
Soft Machine, Arti & Mestieri (senza violino), Perigeo e personalmente
aggiungerei i miei concittadini Agorà. Chi di voi segue questo
tipo di panorama avrà constatato che sono tutte band degli
anni ’70. In effetti questo genere musicale ha vissuto il massimo
del suo splendore proprio in quegl’ anni, altro motivo per cui
resto ancora affascinato da questi giovani cultori. Ma la più
bella sorpresa è l’ascolto del cd! La freschezza sonora
e musicale che circonda l’aurea del suono è contagiosa.
Sin dall’iniziale “Chromatic Tunes” le cose sembrano
gia chiare. Ma conosciamo questi ragazzi, i loro nomi sono Stefano
Volpato (basso), Alessandro Caldato (tastiere), Giacomo Girotto (chitarra),
Andrea Massarotto (sax alto e flauto) e Riccardo Pestrin (batteria).
La solarità, la gioventù e la passione si ascolta fra
i solchi di “Chromatic Tunes”. La chitarra si alterna
con il sax negli assolo , rendendo il disco più elettrico ed
accessibile anche a chi ascolta Rock (“Blue Sensation”
per credere). Dieci tracce tutte da scoprire, ognuna con una storia
a se, o per meglio dire un colore a se. Si, il suono descrive colori,
proprio come i MSM hanno giustamente evidenziato nell’iride
del cd. “So Fusion” ci presenta una band navigata, delicata
e morbida, ma oramai non è più una sorpresa. “Double
Touble” qui presentata in due versioni, ci svela le origini
musicali, il sotto titolo “Perigeo” la dice lunga. La
ritmica è importante, ottima la batteria di Riccardo Pestrin,
ma lasciatemi tessere un elogio a parte per il bravissimo Stefano
Volpato. Il suono del suo basso riscalda il cuore.
Ma nei MSM non c’è un vero leader, almeno la musica così
ce li presenta, tutti allo stesso piano ed è proprio l’insieme
che forma questo fresco suono, malgrado l’argomento datato.
Non è neppure giusto definire questo suono datato, perché
sono così pochi i proseliti che sembra ancora un territorio
da esplorare, magari con dei tesori nascosti che solo il tempo potrà
svelare. Ma in loro abbiamo degli ottimi ricercatori, basta solamente
aggregarsi alla truppa, non lasciamo per l’ennesima volta che
giovani talenti vengano sommersi da altra immondizia sonora ed ignorati.
Ascoltiamoci questo colorato “Chromatic Tunes” con un
buon brandy alle mani seduti sulla poltrona con il piede che parte
da solo, perché vi assicuro…. Parte da solo! MS
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