Il 
            polistrumentista Guy Manning detiene una più che rispettabile 
            carriera, potendo contare su sette albi solisti (compreso il presente), 
            oltre a partecipazioni ai lavori di Parallel Or 90 Degrees ed ai progetti 
            Colossus ("Spaghetti western") e The Tangent, brillante 
            super gruppo bandito da Andy Tillison dei citati PO90D dotato di un 
            gran cuore prog. 
             
            Ed il sentimento non manca neppure in questo "One small step...", 
            disco che vanta il sostegno di dotati musicisti, tra i quali spicca 
            Martin Orford degli IQ, decisivo al flauto, grazie al quale arricchisce 
            la tavolozza di ogni singolo episodio di pregevoli sfumature. Un moderno 
            cantastorie è Guy Manning, infondendo tutta la sua passione 
            in brani riuscitissimi, a principiare da quelli posti in apertura, 
            "In swingtime", "Night voices", la neoprog "No 
            hiding place" e nella westcoastiana "The Mexico line". 
            Ma è nella lunga suite eponima che Guy offre il meglio del 
            suo talento, svariando da atmosfere acustiche ed intimiste ad altre 
            più elettriche, senza che il vigore prenda mai il sopravvento 
            sul sentimento. Essendosi ispirato ai lavori del grafico Ed Unitsky 
            (che già prestò la sua arte per il precedente capitolo 
            della discografia di Guy, "A matter of life and death" del 
            2004, oltre che a The Flower Kings ed ai citati The Tangent), il nostro 
            menestrello riesce a dar vita ad una serie di canzoni che ben descrivono 
            il suo approccio allo stile di Ed, integrando alla perfezione note 
            musicali a tratto pittorico. Da rilevare la certosina cura profusa 
            nell'arrangiamento dei brani, reso ancor più rilucente da una 
            line-up attenta e precisa (ottimo il sax di Laura Fowles). 
             
            Tra porzioni pinkfloydiane, misurati squarci elettrici e piacevolissime 
            trame acustiche, profuse senza risparmio, Guy ci dona una buona oretta 
            di bella Musica. Proprio con la M maiuscola! AM 
             
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