Rock Impressions

Tak Matsumoto TAK MATSUMOTO GROUP - TGM I
Frontiers


Avevo incontrato Tak in occasione del suo album solista Hana, pubblicato per l’etichetta di Steve Vai, un disco molto bello, quasi ambient dove il chitarrismo virtuoso del nostro si sposava meravigliosamente con delicate melodie orientali. Per questo è stata una vera sorpresa per me incontrarlo accasato alla sempre più prolifica Frontiers, che ormai possiamo considerarla come un vero orgoglio nazionale, alle prese con un potente hard rock pieno di grinta e di energia. Inoltre la formazione vede la presenza di un ispiratissimo Eric Martin alle vocals, Jack Blades al basso più i batteristi Brian Ticky e Cindy Blackman.

Si parte in quarta con la potente “Oh Japan, Our Time is Now” seguita a ruota dalla brillante “Everything Passes Away”, Martin è in forma smagliante e ci mostra tutta la potenza della sua voce, perfettamente a suo agio fra le sfuriate e le delicatezze della chitarra del nipponico. L’energia non si ferma nemmeno in “Kings For a Day” che parte con un riff un po’ scontato, ma poi cresce velocemente e si fa apprezzare. Nei due brani successivi ascoltiamo dell’onesto hard rock americano, in particolare risulta interessante “I Wish You Were Here”. Le melodie orientali tornano nell’anthemica “The Greatest Show On Earth”, ma sono solo il preludio ad una track diretta, contaminata con inserti moderni, ma anche molto classica, davvero bella. Molto esuberante “Signs of Life”, con i suoi cori veramente catchy e il suo incedere settantiano. Ma sono davvero allibito di fronte alla capacità di Matsumoto di reinventare il genere con la cadenzata “Red, White and Bullet Blues” che sembra uscire dai migliori Badlands!

Le coordinate le avete capite no? Siamo solo a metà del disco e ci sono altri brani che meriterebbero di essere citati, ma che comunque si muovono nei confini di quanto già espresso. TGM I è un album imperdibile per tutti gli amanti dell’hard rock fatto come si deve. GB

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