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Dopo un silenzio di tre anni ecco ritornare a noi i Mediavolo, una
band che col disco precedente ci aveva incantato e ora ci presenta
queste nuove dieci composizioni, che come stile si collocano nello
stesso spazio musicale del disco precedente, fra pop evoluto e sonorità
ottantiane, con richiami che vanno dai Cocteau Twins e Kate Bush a
suggestioni anche più lontane, che pescano dai ’60 e
’70, il tutto venato da una modernità che rende molto
scorrevole e piacevole il tutto.
Le melodie morbide e vellutate della band colpiscono fin dall’iniziale
“Dan”, che ha delle strutture armoniche decisamente non
banali. Echi della Bush arrivano con la successiva “You Wish
Mark Steered”, gli anni ottanta dimostrano in questo brano il
loro valore spesso sottovalutato, il gusto per belle melodie e brani
in apparenza semplici, ma che nascondono un grande gusto. Un discorso
analogo vale anche per la ritmata “It’s Begun”,
dove il brit pop viene celebrato con rinnovato entusiasmo. Questa
girandola di emozioni pervade tutti i brani, che si mantengono tutti
su un buon livello, senza particolari picchi, ma senza nessuna caduta,
certo ci sono episodi che mi convincono di più come “Latent”,
moderatamente dark o l’incantevole “Peggy ‘60”,
dalla splendida musicalità, l’incalzante “Keepin’
Out”, ma è tutto il disco nel suo insieme che funziona.
Con questo nuovo titolo i Mediavolo ripetono la magia del lavoro precedente
e riconfermano le loro buone qualità, che soprattutto sono
racchiuse nel loro sound felicemente azzeccato. GB
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