Il giorno
della memoria di San Luigi Gonzaga
a Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova è stato
l'occasione per una giornata dedicata ai giovani, che si è
chiusa con un concerto di una nuova formazione musicale: i Minorock.
Questa band è nata sulla spinta della scorsa GMG (Giornata
Mondiale della Gioventù), che tanti frutti sta ancora portando.
In realtà non si è trattato solo di un concerto, ma
di una serie di storie che si sono intrecciate, storie che partono
da molto lontano e che si rincorrono, si intersecano e ripartono verso
nuove sfide.
Per fissare un punto fermo bisogna fare un salto indietro di quindici
anni, quando il papa Giovanni Paolo Secondo ha visitato Castiglione
per onorare i cinquecento anni di memoria di San Luigi. Ho avuto la
fortuna di essere presente e ricordo ancora molto bene l’entusiasmo
che aveva preso tutti i giovani presenti. Lo stesso papa ha promosso
e sostenuto le Giornate Mondiali della Gioventù, che hanno
raccolto sempre più giovani. Poi non bisogna dimenticare i
tanti artisti che hanno messo il loro talento a disposizione del Signore
e sono arrivati al cuore dei ragazzi con un linguaggio diretto e immediatamente
comprensibile e questi hanno sempre risposto. Infine stanno nascendo
vari festivals di musica cristiana, solo lo scorso anno si è
tenuto proprio a Mantova il primo appuntamento del Cocktail dello
Spirito che ha visto sul palco una bella serie di artisti.
Dopo una cena condivisa, la serata è partita con un po’
di animazione, dove si è potuto vedere che i giovani non hanno
bisogno dello “sballo” per divertirsi e si respirava un’aria
di gioia vera, lo stare insieme in modo davvero “alternativo”
è possibile e non è un’utopia. Poi ha preso parola
Denny Hurst, un missionario evangelico americano che da molti anni
promuove nel nostro paese concerti di artisti cristiani, un caro amico
che ho conosciuto molti anni fa proprio ad un concerto organizzato
a Mantova di Rick Cua. Denny è il direttore artistico del festival
Rock On The Rock (il Rock sulla Roccia, che è Cristo) ed ha
presentato un documentario sul festival che è giunto fra mille
difficoltà alla sua quarta edizione (quest’anno si svolgerà
a San Michele dal 21 al 23 Luglio nelle vicinanze di Gardone sul Lago
di Garda (BS), per maggiori informazioni si può visitare il
sito www.rockontherock.com).
Questo festival ha già portato nel nostro paese decine di gruppi
provenienti da tutto il mondo ed è una vera e propria Woodstock
cristiana, un terreno di confine fra il cristianesimo vissuto in modo
“tradizionale” e un modo tutto nuovo dedicato ai giovani,
in particolare a quelli che non hanno più contatti col mondo
religioso “istituzionale”, e i risultati non sono mancati.
In fondo è stato anche un momento di ecumenismo pratico, che
ha mostrato una via semplice e molto piacevole di ritrovare l’unità
fra cristiani di diverse confessioni.
Finita la presentazione del festival è iniziato il concerto
vero e proprio dei Minorock (Minor è un acronimo di Musica
IN ORatorio), un gruppo di artisti mantovani capitanato da don Daniele
Bighi (attualmente in forza alla parrocchia di Asola MN), che ha deciso
di proporre testi di lode su una base musicale decisamente rock, sull’esempio
di quanto fatto da formazioni americane come i Petra, Rick Cua o la
Resurrection Band. In America lo chiamano Gospel Rock (Gospel vuol
dire Vangelo) e non mancavano momenti in cui le strutture armoniche
delle voci fanno riferimento proprio alla tradizione della musica
Gospel. Il gruppo si è composto all’inizio dell’anno
e vede in formazione molti artisti: quattro voci, una maschile e tre
femminili; cinque chitarre, tre elettriche e due acustiche; due tastiere
una chitarra basso e una batteria per un totale di tredici elementi.
Lo spettacolo proposto era molto strutturato, nonostante la storia
del gruppo sia molto giovane. C’era un fil rouge che legava
i brani, la storia di un “uomo che cammina”, metafora
di Gesù che ci accompagna durante tutta la nostra esperienza.
Il cantante Paolo ha presentato il tema con delle gag e dei racconti
che hanno legato il succedersi dei pezzi proposti, alcuni dei quali
veramente coinvolgenti.
La pausa è stata l’occasione per dare voce a Fra Matteo
Ghisini (responsabile della pastorale giovanile dei frati cappuccini
per l’Emilia Romagna), un giovane frate francescano che ha maturato
la propria conversione dopo aver partecipato proprio a quella giornata
di quindici anni fa col Santo Padre a Castiglione. Con il suo linguaggio
spontaneo, Fra Matteo ha raccontato la storia della sua vocazione,
di come ha lasciato la vecchia vita per rispondere alla domanda “Che
cosa mi manca Signore?”, che era il tema portante di una canzone
proposta durante l’incontro col Papa. Già perché
anche le semplici parole di una canzone possono convertire il cuore
di una persona e questo è quello che ci ha raccontato in modo
autentico e con grande efficacia Fra Matteo.
Finita questa bella testimonianza è ripartito il gruppo con
altri brani, sempre molto interessanti e trascinanti, belle melodie
sostenute da una prova più che discreta dei musicisti. Non
è mancata qualche piccola sbavatura tecnica, alcuni brani avevano
delle parti vocali molto difficili, ma l’importante era il contesto,
il messaggio, la forza di una proposta che legava in modo mirabile
testi decisamente espliciti e musica piena di grinta e di energia.
In particolare è stato molto bello alla fine del concerto vedere
che molti giovani si sono fermati a fare domande con gli occhi pieni
di gioia. Grande spettacolo alla faccia di tutti quelli che vorrebbero
relegare il rock ad un fenomeno negativo apportatore solo ed esclusivamente
di negatività, magari fossero stati pressenti ieri sera!
Tante storie quindi, storie di amici che si ritrovano e di amicizie
che nascono, storie di persone che si scoprono a camminare tutti insieme
verso l’unico Salvatore, in un viaggio controcorrente, non da
soli quindi, ma a fianco di un “uomo che cammina”, un
viaggio che talvolta sembra poco attraente e pieno di difficoltà,
ma che si apre alla gioia e alla speranza. GB
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