Tornano i Misantropus col seguito del disco pubblicato postumo nel
2012. Il titolo del nuovo album è quanto mai scarno, semplicemente
Lp con l’aggiunta dell’anno di registrazione, il 2012.
Scarna è la grafica, come nel disco precedente e la musica
è sempre strumentale e la base è ancora doom. Stessa
anche la formazione a tre, ma stavolta manca il contributo vocale
fonetico. Tutto uguale?
I brani sono sette, si parte con la breve “Noeh”, mid
tempo oscuro non troppo lento, anzi piuttosto ottantiano, la band
sembra voler aprire il proprio sound a sonorità più
heavy classico, piuttosto cattive. La figura di Noe è presa
come concept e fa da trama a tutto l’album. Sulla stessa linea
anche “Woodarc”, anche in questo caso si tratta di un
brano abbastanza breve, questa struttura rende più fruibile
la musica del trio. “Green (the Animalpact)” mostra il
lato più cattivo del gruppo, un heavy metal quasi alla Motorhead,
anche in questo caso si tratta di un brano molto breve, soprattutto
se rapportato ai tempi medi del doom. A seguire “Birds”
ancora una sferzata di metallo, stavolta anche piuttosto originale.
“Seas” è più cadenzata e meno cattiva, si
sente che hanno cercato uno stile più maturo e personale nelle
costruzioni armoniche, meno legato ai classici modelli. Molto psichedelica
“The Deluge”, un viaggio onirico di buona fattura. Chiude
“Filantropus (Sun)”, il brano più doom del lotto
e anche quello che vorrebbe mettere una parola di speranza su tutto
il lavoro. La speranza che l’uomo possa riuscire a ritrovare
l’equilibrio con la natura, che dopo tutto è il vero
tema di fondo del disco, un tema che va cercato perché non
è immediato, ma che è ben impersonato da Noe, custodedel
la vita nei giorni del diluvio.
I Misantropus si confermano band ricercata e non facile, hanno fatto
un salto di qualità, però non hanno reso più
fruibile la loro proposta musicale. Dal doom si sono spostati ad un
sound più heavy primi anni ottanta, anche se le schematizzazioni
possono risultare strette, quello che conta di più è
che incarnano la filosofia del doom, con una proposta più filosofica
che strettamente musicale. GB
Altre recensioni: Lp + Ep (2003); Gnomes
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