Sciolti i mitici Sisters of Mercy, Wayne Hussey oltre vent’anni fa ha dato vita ai The Mission, che per la verità erano un po’ più commerciali dei Sisters, ma che comunque ne raccolsero il testimone e traghettarono fino ad oggi il loro goth rock molto riuscito. I The Mission sono fra i gruppi che hanno in qualche modo aperto la scena dark wave all’hard rock, insieme ai Cult e ai Fields of the Nephilm, prima questi due generi musicali erano fortemente divisi, mentre oggi sappiamo bene come le cose sono andate.

Il nuovo album esce dopo un silenzio discografico di qualche anno, interrotto solo dalla pubblicazione di un interessante dvd. Difficile dire cosa ci si doveva aspettare da questo lavoro, visto che il gruppo ha celebrato i vent’anni di attività, ma fin dalle prime note non si respira aria di commemorazione, certamente il sound dei nostri non è stato snaturato negli anni, ma God Is A Bullet non è nemmeno un disco nostalgico, anzi sembra proprio che Hussey abbia tirato fuori tutta la grinta di cui è capace ed abbia confezionato un signor album di ben quindici pezzi tutti di buona fattura. Quindici ballate malinconiche a volte più energiche, altre volte più romantiche e intimiste, ma tutte dotate di carisma e spessore. Troviamo in questo disco sia gli elementi che hanno reso famosi i nostri sia nuovi inserti di pop moderno, che post grunge e qualcosa anche del rock settantiano. Un ricco mix che suona coerente e dona al disco un’aura affascinante.

I Mission sono ancora in corsa e non è facile stargli dietro, la classe è tanta e col tempo si è raffinata acora di più, chi li ha amati troverà pane per i prorpi denti, ma anche chi non li conosce può trovare un disco fatto come si deve, che coniuga sapientemente tradizione e modernità. GB

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