MOTH'S
TALES & TONY LONGEU + LIA FAIL Burning Ophelia Tour - Live at Arciclub, Turriaco (GO) 29/05/10 di Adiano Moschioni |
Due
gruppi accomunati da una grande passione per la loro opera, Moth's Tales
e Lia Fail. Pur movendosi in ambiti non contigui, dal vivo trasmettono
tutto l'ardore, la convinzione, l'impegno che solo chi crede fermamente
in ciò che sta facendo può legittimare compiutamente.
Anche se si tratta di salire da Bologna fino ad un piccolo comune della
provincia goriziana, ed esibirsi di fronte ad uno sparuto manipolo di
appassionati. Ciò sicuramente non ha scalfito le ottime intenzioni manifestate sul palco dai Lia Fail. Fedeli ad un approccio neo-folk all'esposizione, non si limitano a seguire un percorso già tracciato e sfruttato fino al depauperamento, e per questo talmente profondo da impedire, ad altri più timorosi o semplicemente meno capaci, qualisisia deroga alla regola. Il quintetto ha beneficiato di una resa sonora almeno accettabile, ciò ha consentito una piacevole fruizione della loro lirica, che sui begli intrecci vocali fra Sabella Spiga e Andrea Carboni tesse con pazienza il suo ordito, arricchendolo di gradevoli sfumature wave. Il bello e continuo lavorio del basso, della chitarra e della batteria mantengono fresca la loro proposta, e l'apertura affidata a "Wake of the wolf" dei Sol Invictus (più che una semplice dichiarazione di stima e d'intento) ha dato il via ad una rilettura attenta della loro discografia, con le conosciute "Leipzig", "Lost in the wind" e "Loney anguish" affiancate alle inedite "New dimension" e "Just a breath", in un continuum espressivo efficace e partecipe che ha condotto l'uditorio fino ad una altra citazione, il traditional "Geordie" già interpretato da Fabrizio de Andrè. Sicuramente un complesso di buona levatura, che fa della dimensione live il più efficace sfogo alla propria impellenza esplicativa, soddisfando senza meno l'uditorio. Che i Moth's Tales non siano più un gruppo inquadrabile nel genere wave/post punk è evidente, le anticipazioni offerte dal single "Burying Ophelia" ponevano in risalto la volontà di ampliare lo spettro del disegno sonico approcciato in passato nel nome di The Cure e Joy Division, coi Sad Lovers And Giants ad offrire un ulteriore e prezioso contributo all'emendamento del loro stile compositivo. Non per nulla, il concerto viene presentato come MT & Tony Longheu, in quanto la collaborazione con il chitarrista devoto a David Torn ha rappresentato per Michele Rossi e compagni una svolta decisiva dal punto di vista dei contenuti musicali, facendo emergere una vena a tratti psichedelica e progressiva (che già comunque poteva rintracciarsi nel batterismo di Miguel Gazziero, molto più potente e vario rispetto a quello squadrato classico dei gruppi genericamente catalogati come new wave) esplicate in lunghe code strumentali a tratti debitrici della furia iconoclasta shoegaze. Permettetemi un breve esercizio matematico, materia nella quale, lo ammetto!, di certo non eccellevo (!!!), ma che può tornare ora utile ai fini di una più dettagliata definizione di cosa sono i Moth's Tales oggi: un cantante sempre più calato nella sua parte che non disdegna di affrontare parti chitarristiche incisive (un autorevole referente lo trova in Bellamy dei Muse), più un drummer spigliato e pronto ad offrire un contributo di sostanza e fantasia (mi ricorda in altri termini l'impressione suscitata dall'ingresso di Mel Gaynor nei Simple Minds), più un bassista metronomico, dalla ottima presenza scenica e motore instancabile come Roberto Battilana (ad oggi il depositario del più genuino verbo post-punk all'interno del terzetto/quartetto) ed, appunto, più la sei corde atipica di Longheu a donare spessore, a riempire fino al suo colmo lo spettro sonoro di brani eccellenti come "Cloud cover", "Subway airflow", "Pulled up" e "Burying Ophelia", ed a rendere personali le rendering di "Venus in furs" (penso che i Velvet Underground non siano stati inseriti a caso...) e "Shadowplay" (l'anello di congiunzione...). Sarà inoltre l'effetto-live, ma "Expressions of youth" non è la sola a rimandare ai Bauhaus più spiritati e prossimi al verbo metallico. Peccato che la sala non permettesse una efficace fruizione dal punto di vista sonoro, altrimenti... Ma bando ai rimpianti, quanto ascoltato è già sufficiente per poter affermare che il prossimo (sarà il quarto in studio, un traguardo che ben pochi, una assoluta minoranza, in ambito underground riescono a tagliare...) disco targato MT sarà quello che meglio di tutti porterà al compimento di un percorso evolutivo impressionante. Che poi l’osmotica collaborazione col membro aggiunto Tony Longheu si sviluppi in ulteriori capitoli, sarà solo il Tempo a testimoniarlo, se si considera quanto accaduto in questi ultimi anni, con Rossi/Battilana/Gazziero non è azzardato definire che il presente... è già trascorso! organizzazione : the rock buzz Scaletta Lia Fail Wake of the wolf (Sol Invictus)/Loney anguish/Restless eyes/In this square/Leipzig/Like a star/New dimension/Just a breath/Lost in the wind/Geordie Scaletta Moth’s Tales & Tony Longheu The fire/Pulled up/Catch me out/Cloud cover/Venus in furs (Velvet Underground)/Expressions of youth/Burying Ophelia/Le Corbillard/Wind/Shadowplay (Joy Division)/Subway airflow/Colour over colour/Catch the blur Live Report: 2008 Recensioni: Unknown Portrait Sito Web Lia Fail Sito Web Moth's Tale Per un assaggio: http:/www.myspace.com/mothstales |