Il
progetto prog medievale del polistrumentista Emmanuel Tissot torna
con un secondo album ufficiale, mentre in precedenza erano stati stampati
altri due album autoprodotti e tre live sempre autoprodotti. Tissot
è un moderno bardo e la sua musica raccoglie diverse influenze:
musica medievale, etnica, prog rock, jazz e la musica cantauorale
francese. Pensate ad un mix di Malicorne e Ange, ma non manca un approccio
molto personale.
Rispetto all’album precedente il sound di Emmanule “Motis”
Tissot è migliorato ed il nostro dimostra di essere cresciuto
sia a livello compositivo che nella stesura degli arrangiamenti. Ecco
allora che i miti e le leggende medievali prendono forma e sostanza
nelle melodie antiche e moderne al tempo stesso del nostro cantore.
La strumentazione di Emmanuel comprende una vasta gamma: chitarre,
mandolino, bouzouki, spinetta, basso, mellotron, moog, hammond, batteria
e percussioni, praticamente una one-man band vivente, anche se poi
si fa aiutare da un batterista vero e da un flautista più vari
ospiti. Rispetto all’album precedente non ci sono quindi grosse
novità, solo troviamo un artista più maturo e capace
e questo rende più appetibile il nuovo album rispetto all’altro.
Quindi Motis continua ad esplorare le melodie “antiche”
dandone una chiave di lettura moderna ed aggiornata coi tempi, grazie
a questo piacevole mix di vecchio e nuovo il disco risulta molto piacevole.
Il cantato in francese può non piacere a qualcuno, ma io trovo
che il nostro sia stato particolarmente brano ad integrarlo nella
sua musica tanto da sembrare molto naturale e spontaneo. In definitiva
L’Homme-Loup è un bell’esempio di prog rock medievale,
non fondamentale, ma molto interessante e se il nostro in futuro saprà
crescere ancora, allora potrebbe riservarci davvero delle belle sorprese.
GB
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