Rock Impressions

Motorhead - Motorizer MOTORHEAD - Motorized
SPV
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Heavy Metal
Support: CD - 2008

Il bombardiere più spietato del metal poteva forse fermare i motori? No! Il più selvaggio personaggio del carrozzone metallico è tornato con un album di pura dinamite, com’è nel suo coerente stile da trent’anni a questa parte. Sembra quasi impossibile che una formula tanto semplice e scontata possa essere sopravvissuta senza cedimenti o compromessi per così tanto tempo, eppure i granitici Motorhead sono riusciti dove molti altri hanno fallito, nonostante l’appoggio di critica e di mezzi finanziari ricevuto da questi ultimi e molto spesso negato a formazioni di puro metallo come i Motorhead. Senza dimenticare che comunque hanno vinto un Grammy nel 2005.

Motorizer è composto da undici brani per la durata di meno di quaranta minuti, proprio come i vecchi cari Lp, che quando li mettevi su nastro ce ne stavano due sulle cassette da 90. La voce al vetriolo di Kilmister è sempre in ottima forma, mentre la coppia Mikkey Dee (batterista dal 1992) e Phil Campbell (chitarrista dal 1984) è rocciosa come sempre, ne esce il solito rock’n’roll sparato a grande velocità e distorto come si conviene. Ecco allora l’assalto frontale di “Runaround Man”, seguita dalla piece più cadenzata “Teach You How To Sing The Blues”, ovviamente costruita su un impiato di blues vitaminizzato, una specie di ZZ Top cattivi e accelerati. Non male le linee melodiche di “When The Eagle Scream”, la band sa ancora scrivere buone canzoni, dopo tanti anni non è così scontato. Ma “Rock Out” rappresenta alla perfezione il verbo dei Motorhead, rock’n’roll sporco e selvaggio a tutto volume, headbanging garantito, play it loud please! Il blues torna prepotente con “One Short Life”, quella che non hanno avuto i nostri. “Buried Alive” è un’altra colata di metallo fuso. Come vedete non ci sono davvero grosse novità, ma tante conferme e questo per tutta la durata di questo sincero dischetto.

Lemmy è tornato e lo fa con un album che è una conferma e una garanzia per tutti i suoi fan, con la sicurezza e la prepotenza di chi al rock’n’roll ha dato e ha ricevuto tanto, con buona pace di tutti. GB

Altre recensioni: Better Motorhead Than Dead

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