La band capitanata dai coniugi Blaine Cartwright (chitarra e voce) e Ruyter Suys (chitarra solista) è una delle più insolite del carrozzone hard ‘n’ heavy a stelle e strisce. La loro formula è quanto mai semplice: rock ‘n’ roll anfetaminico con due signore scollacciate sul palco (l’altra è la bassista Karen Cuda), che quasi sempre si esibiscono col torace coperto solo da un reggiseno, una formula apparentemente banale, ma che ha funzionato per più di dieci anni, infatti il gruppo si è formato nel ’96 ed è tutt’ora in piena salute. Ma la verità è che, nonostante tutte le malignità che si possono ipotizzare sulla scelte artistiche di questo gruppo, alcune probabilmente legittime, il sound del gruppo è credibile, ci sanno fare sul serio, provate ad immaginare un mix fra AC/DC, Motorhead e ZZ Top ed otterrete il Nashville Pussy sound.

Niente di nuovo sotto il sole, si tratta in fondo del solito rock ‘n’ roll stradaiolo americano che abbiamo ascoltato per tanti anni e che questi musicisti propongono senza introdurre nessuna novità stilistica, ma con tanta grinta e voglia di suonare, il resto lo fanno le due signore sul palco, che di sicuro sono un elemento che ha il suo peso, in particolare in un genere musicale che ha sempre avuto un pubblico prevalentemente maschile… Insomma, sono dei furbetti questi Nashville Pussy? Sicuro! Ma sono anche bravi, non offrono solo tette e fumo, c’è anche del buon rock, che è trito e ritrito, ma è suonato con passione che suona sincera. Ora non ha molto senso raccontare uno per uno i dodici brani, tutti rigorosamente in quattro quarti con riff di chitarra semplici e diretti, dovreste già aver capito cosa aspettarsi musicalmente da questo cd.

I Nashville Pussy sono una band semplice, che offre spettacolo per palati poco esigenti, ma in fondo è uno spettacolo a modo suo sincero, quindi sapete a cosa andate incontro, a voi la scelta. GB

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