INTERVISTA
A C. NOLAN & O. WAKEMAN (versione
inglese)
di Giancarlo Bolther
Mi potete
raccontare come vi siete incontrati e come è nata la vostra
collaborazione musicale?
(Nolan) Si è trattato
veramente di una coincidenza. Oliver era presente in una stazione
radio mentre Mick Pointer stava facendo un'intervista per li Arena.
Iniziarono subito a parlare e Mick in seguito ci mise in contatto.
Oliver mi mandò un nastro per farmi ascoltare della musica
su cui stava lavorando e così decidemmo di incontrarci per
parlarne. Dopo qualche incontro in un pub e qualche chiaccherata decidemmo
che sarebbe stato divertente fare un disco insieme.
Com'è
nato il vostro nuovo album?
(Nolan)
Dopo aver realizzato Jabberwocky abbiamo subito pensato ad un nuovo
soggetto per un nuovo album. Io sono un grande fan di Sherlock Holmes,
così non mi ci volle molto a pensare che "The Hound"
fosse la storia più adatta su cui lavorare. Dopo aver preso
questa decisione si è trattato solo di comporre i brani e di
trovare i musicisti adatti ed è quanto abbiamo fatto più
o meno nell'ultimo anno. E' stato semplice perché abbiamo usato
molti musicisti che avevano già suonato su Jabberwocky.
Come
affrontate il processo compositivo?
(Nolan)
All'inizio cerchiamo di lavorare separati, poi ci incontriamo per
vagliare il materiale. Scegliamo le cose migliori, quelle che meglio
si adattano al concept. Questo processo solitamente si svolge a casa
mia, nella camera dove tengo il pianoforte. Di seguitoincominciano
a prendere sempre più consistenza gli arrangiamenti. Questo
lavoro ci impegna per un periodo abbastanza lungo, questo ci da il
tempo per riflettere abbastanza bene sul materiale composto e per
noi è molto efficace.
Che tipo
di problemi dovete affrontare?
(Nolan)
Molto pochi. Di solito il problema maggiore è quello di avere
troppo materiale su cui lavorare e dobbiamo essere molto più
essenziali nel scegliere. Nel caso di "The Hound", inoltre,
abbiamo dovuto ridurre la storia da circa 150 pagine a sole 8, una
cosa veramente complicata. Infine l'unico problema rimasto è
quello di coordinare tutti i musicisti durante le registrazioni.
Siete
soddisfatti del nuovo disco? Come stanno andando i responsi?
(Nolan)
Fin qui non c'è molto da dire. Le recensioni che ho potuto
leggere sono eccellenti e le vendite stanno andando molto bene. Siamo
molto felici.
Secondo
voi quali sono le differenze fra i vostri due albums?
(Nolan)
Penso che "The Hound" sia un progetto più ambizioso.
Possiede molti più momenti heavy. Inoltre, ritengo che abbia
subito più pressioni essendo il seguito di "Jabberwocky",
ma abbiamo fatto in modo che queste non ci dessero fastidio.
Ascoltanto
il nuovo disco mi è parso di riscontrare delle influenze da
Imaginos dei BOC e dai Goblin?
(Nolan)
No, non direi. Forse qualcosa può essere emerso a livello subliminale,
ma non li considero come delle influenze. Invece posso indicare in
parte Danny Elfman e alcune cose di Morricone.
State
pensando ad un terzo capitolo?
(Nolan)
Si, certo. Abbiamo avuto il via per pensare ad un nuovo album. Questa
è davvero una buona notizia, perché significa che "The
Hound" sta vendendo abbastanza bene. Al momento stiamo vagliando
varie possibilità.
Avete
mai pensato di abbinare ai vostri lavori dei progetti multimediali?
(Nolan)
Si, ne abbiamo discusso, ma per il momento non ci sono ancora dei
piani precisi.
Perché
avete usato più o meno gli stessi musicisti sui due albums?
(Nolan)
I musicisti presenti su "Jabberwocky" fecero un lavoro eccezionale
e desideravano tornare con noi, non potevamo certo impedirglielo,
comunque abbiamo voluto aggiungere anche delle facce nuove e lo faremo
anche in futuro.
Chi è
quello che ti ha impressionato di più?
(Nolan)
Ho sempre ritenuto che la palma dell'artista più influente
andasse a Bob Catley. Una voce stupenda e una grande rapidità
in studio. Di solito resta con noi tre giorni, ma gli basta un giorno
per finire il lavoro, i giorni restanti festeggiamo insieme. Intendiamoci,
sono coinvolti comunque molti altri musicisti di grande talento.
Come
avete coinvolto Robert Powell?
(Nolan)
Lo abbiamo incontrato al party che Rick aveva tenuto per "Return
to the Centre of the Earth". Oliver lo conosce fin dalla sua
infanzia. Per me era una scelta splendida, perché sono un suo
fan, gli abbiamo parlato del nostro progetto e Robert fu così
gentile da offrirsi spontaneamente per fare il narratore, se lo avessimo
voluto e noi abbiamo risposto subito di si!
Suonerete
dal vivo i vostri lavori o resteranno solo dei progetti in studio?
(Nolan)
Noi desideriamo con tutto il cuore di rappresentare dal vivo il nostro
materiale, ma sfortunatamente considerazioni di carattere economico
ci costringono per il momento a mettere in naftalina questi progetti.
Speriamo però di riuscire un giorno a portare la nostra musica
su di un palco.
Secondo
voi che sviluppo avrà nei prossimi anni la musica progressive?
(Nolan)
E' difficile fare delle previsioni. Ritengo che il "Progressive
Rock" si stia suddividendo in molti settori e penso che questo
sia una cosa molto buona. Per esempio quello che facciamo noi è
decisamente molto distante dal concetto americano di "progressive".
Comunque a me interessa fondamentalmente seguire la mia strada, mentre
preferisco lasciare le analisi a qualcun altro.
Clive,
perché preferisci distribuire i tuoi lavori con la Verglas,
una piccola label, piuttosto che con una major?
Inizialmente
non avevo scelta, non c'erano majors interessate, così ci siamo
resi conto che l'alternativa a non pubblicare i nostri dischi era
quella di realizzarli con una piccola label. Oggi come oggi sono sempre
più convinto di aver fatto la scelta giusta, perché
abbiamo un controllo totale di tutti gli elementi artistici degli
albums. Inoltre, lavorare con una major non è la fine dei tuoi
problemi, ma è proprio l'inizio!!!
Clive,
porti avanti molti progetti, cos'hai trovato in questo che gli altri
non ti hanno dato?
La libertà
di concedermi un po' di divertimento innocente. La possibilità
di rispondere alla domanda: "Esiste l'umorismo nel Progressive
Rock?" e trovare che la risposta è: "Yes", ovviamente
non il gruppo (ndr aggiunge ridendo).
Con gli
Arena avete suonato insieme ai Saga, com'è andata?
E' stato
fantastico! I Saga sono degli ospiti eccellenti e ci hanno assistito
con molta attenzione. Sono molto contento perché ci hanno dato
la possibilità di raggiungere molta più gente, con la
speranza di aver vinto qualche volta il confronto.
Oliver,
come vivi la relazione artistica con tuo padre?
Sono
molto orgoglioso di quanto ha fatto mio padre nella sua carriera musicale
e devo ammettere che è una grande fonte di ispirazione e incoraggiamento
avere un padre che nella sua vita ha fatto così tanto. Inoltre,
mi considero un suo fan, ho quasi tutti i suoi dischi e mi piacciono
tutti, anche se, come tutti noi, ho dei preferiti. Il mio è
No Earthly Connection.
Il suo
esempio per te è stato più di aiuto o di ostacolo?
E' difficile
rispondere, perché entrambe sono risposte veritiere. Ovviamente
il nome ti aiuta a farti conoscere, ma nulla più. Devi anche
fare della musica che piaccia alla gente per avere il resto. Oggi,
dopo aver realizzato cinque albums, credo che la gente incominci a
pensare a me come a Oliver Wakeman e non come al figlio di Rick. Comunque
non è un pensiero che mi assilla, penso di aver creato della
buona musica che piace alla gente. Tuttavia devo dire che da un punto
di vista economico il nome Wakeman non ha aperto molte porte, forse
perché in Inghilterra c'è posto solo per il pop e non
per il rock e tantomeno per il progressive.
So che
tuo padre ama molto l'Italia, conosci anche tu il nostro paese?
Non
sono mai stato in Italia, anche se sono sicuro che ci verrò
prima o poi. Ho un fratello che vive in Svizzera, così quando
potrò fare un giro per l'Europa sarò già in zona.
Sono sicuro che se la mia carriera crescerà abbastanza, avrò
la possibilità di vedere molti posti e l'Italia è uno
dei primi della lista.
Un saluto
ai vostri fans italiani?
Un forte
abbraccio a tutti, con la speranza, prima o poi, di potervi incontrare
in tour!
GB
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