Retrospettiva su CLIVE
NOLAN, un tastierista inesauribile.
Di Massimo Salari
Amici, questa volta incentriamo la nostra attenzione verso uno dei
migliori tastieristi di musica Progressive, o almeno sicuramente uno
fra i più attivi: Clive Nolan.
Il suo complesso madre sono i Pendragon ma certamente non l'unico
che ha riscosso un certo successo, vanni infatti ricordati anche gli
Arena, gli Shadowland ed i Medicine Man. Per non parlare poi delle
collaborazioni, dagli Ayreon di A. Lucassen ai Casino del mai troppo
compianto Geoff Mann, fino ad arrivare al giorno d'oggi con Oliver
Wakeman.
Il suo talento per i tasti d'avorio emerge subito sino dall'età
di quattro anni. Studia la musica all'università di Londra
e consegue il diploma di compositore, arrangiatore e suonatore di
violino e violoncello. Si dedica molto alle composizioni di colonne
sonore per film ma il vero successo commerciale lo raggiunge con la
musica Prog grazie ai Pendragon di Barrett.
PENDRAGON
Gruppo fondamentale per la rinascita del new prog anni ’80
insieme a Marillion ed IQ: i Pendragon nascono in Inghilterra e più
precisamente a Gloucestershire nel 1978 per merito del cantante e
chitarrista Nick Barret sotto il nome di Zeus Pendragon. Dopo innumerevoli
concerti in giro per la propria nazione si arriva al ‘Reading
Rock Festival’ del 1983 di fronte a ben 30.000 persone. Grazie
a questo concerto conoscono la prima notorietà. Segue poi l’apparizione
al “BBC Friday rock show”, che consente al gruppo di farsi
notare da tutta la nazione ed in special modo dalla casa discografica
Elusive Records (originata dai Marillion) che li mette sotto contratto.
Dopo un bell’EP dal titolo “Fly Hight Far Fall”,
si passa al vero e proprio primo LP: “The Jewel” datato
1985. La band è composta da Nick Barret alla voce e chitarra,
Peter Gee al basso, Rick Carter alle tastiere e Nigel Harris alla
batteria. Il disco è molto bello e riscontra pure ottime vendite
in tutta Europa. Ma è in questo periodo che il gruppo subisce
un drastico cambiamento di line up con l’arrivo di Clive Nolan
alle tastiere e Fudge Smith alla batteria. Questa formazione resisterà
fino ai giorni nostri.
Con questo cambiamento, i Pendragon realizzano il live “9:15”,
album registrato al mitico Marquee club di Londra. L’LP prende
il titolo proprio dall’ora in cui inizia il concerto. Il periodo
è fiorente e grazie al proprio lavoro ed a quello di gruppi
paralleli come i già citati Marillion, Pallas ed IQ riescono
a far volare il genere progressive molto in alto. E’ addirittura
la casa discografica EMI a notarli ed a ingaggiarli. Nel 1988 la band
di Nick scrive il secondo lavoro “Kowtow” proprio per
la EMI, che però rifiuta di stamparlo a causa dell’inconsistenza
dello stesso, risultando non essere ne carne ne pesce, ne pop ne prog.
Veramente troppo anonimo , privo di quella verve progressiva che tante
soddisfazioni ha dato ai gruppi inglesi del periodo e poco pop per
avere canzoni da alta classifica. A questo punto Nick Barret decide
di aprire una propria casa discografica (tuttora esistente) dal nome
Toff Records per realizzare i propri dischi in maniera indipendente.
Per venire in aiuto ai propri fans i Pendragon danno alla luce un
disco che raccoglie i singoli dal titolo”The Rest Of Pendragon”.
Ma la vera e propria svolta nella carriera dei nostri arriva verso
la fine dell’anno 1991 con l’uscita del disco capolavoro
“The World”, stupendamente illustrato dal ricercatissimo
Simon Williams. Finalmente si realizza la liberazione dai vincoli
imposti dalle case discografiche, i Pendragon non pensano più
alla commercialità del prodotto e partono a ruota libera con
lunghe suite e musiche che ricordano a volte i maestri Genesis altre
volte i Pink Floyd (amore nascosto di Barret, soprattutto per quello
che riguardano le partiture chitarristiche).
Fino al 1994 abbiamo solo trionfi live in tutta Europa. Con la realizzazione
del live “Utrecht….The Final” (1995) ne abbiamo
la testimonianza. Poco prima compongono il riuscito EP “Fallen
Dreams And Angel”, altra piccola gemma della loro serie discografica.
Riescono a doppiare il successo di “The World” con il
successivo LP dal titolo “The Window Of Life” ed infine
la consacrazione con “The Masquerade Overture” del 1996,
lavoro di irraggiungibile bellezza. L’EP “As Good As Gold”
è la ciliegina sulla torta. Parte un enorme tour in tutta Europa
dalla Spagna all’Italia fino ad arrivare in Polonia dove registrano
il video “Live… At Last! Krakow” (1997). Ed ora
arriviamo ai giorni nostri con una doppia raccolta di inediti e demo
mai realizzati in vinile (a volte però la qualità sonora
è veramente scadente) dal titolo “Once Upon A Time In
England-volume1e2”. Qui ci sono pure canzoni del 1978, chicche
per gli amanti del gruppo! Escono in seguito raccolte varie fra cui
quella acustica dal titolo “Acustically Challenged'” e
“The History 1984-2000”.
Oggi, con il nuovo 'Not of this world' la musica non cambia e più
o meno Nolan e soci restano sui livelli del suo predecessore palesando
la loro caratura tecnica , ma pure una cristallizzazione stilistica
abbastanza preoccupante. Ovviamente non possiamo aspettarci grandiose
evoluzioni sonore vista la lunga carriera alle proprie spalle, ma
è anche vero che ai die hard fans va bene così.
STRANGERS ON A TRAIN
E' un trio formato da Clive alle tastiere, Karl Groom al
basso e alla chitarra e Tracy Hitchings alla voce. Il gruppo nasce
nel 1990 proprio per il volere del tastierista, la formazione è
anomala per un gruppo musicale visto che manca la batteria. E’
il debutto discografico per Karl Groom è si dimostra certamente
importante visto la carriera svolta poi da Karl con Casino, Shadowland,
Threshold e numerosissime altre collaborazioni.
Tracy invece proviene da diverse collaborazioni hard rock e dagli
storici Quasar. Il suo stile vocale può paragonarsi ad un mix
tra Kate Bush ed Ann Wilson. Logicamente Nolan è la mente sia
per le parole che per le musiche. I lavori sfornati dai nostri tre
ragazzi sono due: “The Key Part 1: The Prophecy” (1990
Verglas Music) e “The Key Part 2: The Labyrinth” (1993
Verglas Music) ed entrambi di buona qualità,certamente di classe.
In origine il progetto doveva essere sviluppato in tre parti, ma il
successo dei gruppi paralleli quali Arena, Landmarq, Threshold etc.
fa sì che il terzo atto non abbia ancora visto la luce.
CASINO
E' il 1992 e Clive ci regala un disco di ottima musica con
le parole di Geoff Mann. Sono infatti proprio loro le menti di questo
supergruppo composto pure da:Mike Stobbie (Pallas), il sempre fido
Karl Groom (Threshold), Sylvain Gouvernaire (Iris), John Yeary (Threshold)
e Brian Devoil (12th NIGHT). Un lavoro che definirei molto "
Marillioniano" e la canzone “Drunk” ne è l'esempio.
Il tutto viene registrato nei Thin Ice Studios di Londra e la produzione,
neanche a dirlo, viene affidata a Clive ed a Karl.
MEDICINE MAN
L'energia del nostro Clive è davvero inesauribile
e dopo aver prodotto i bravissimi Landmarq, se ne esce con questo
nuovo progetto: i Medicine Man a cui prendono parte anche: Peter Gee
(Basso), Karl Groom (Chitarre) e John Bowman (Batteria). Il disco
si intitola “The Journey” (1996) e più che Prog
è AOR. Cori "cotonati" e riff ruffiani il CD scivola
via senza infamia e senza lode. Nel 1997 è la volta di “A
Dark And Dangerous Rhythm”, il prodotto è sensibilmente
migliorato, ma è il batterista Bowman l'unico superstite, Clive
e Karl lavorano solo dietro la consolle. Il suono si indurisce e nel
complesso rimane un buon disco.
SHADOWLAND
Anche questo ottimo gruppo ci fornisce un Prog melodico di
facile assimilazione. Forse è il progetto più vicino
alle sonorità dei Pendragon e dei Marillion, non nuove quindi,
ma farcito di belle canzoni e di grandi strumentisti quali il solito
Karl Groom, Nick Harradence (Batteria) ed un certo Ian Salmon al basso
che oggi ritroviamo pure nei più blasonati Arena.
Notevole l'esordio, con “Ring Of Roses”. Grande è
la gioia dei Prog-fans che all'inizio degli anni '90 sembravamo dover
dare di nuovo l'addio a questo amato genere, che in quel momento non
passava di certo un bel periodo... Questo disco viene accolto come
fosse una pepita d'oro! Splendida la suite “Hall Of Mirrors”
con i suoi quattordici minuti di sfolgorante armonia. Nel 1994 i nostri
producono “Throught The Looking Glass”, altro disco di
buona caratura anche se leggermente inferiore al precedente. Anche
qui non mancano ottimi momenti di stampo "Pendragoniano",
ma d'altronde Clive è della famiglia, come biasimarlo? Nel
1996, con la copertina disegnata ancora dal mitico cantante degli
IQ, quel genio di Peter Nicholls, gli Shadowland generano il loro
miglior CD, “Mad As A Hatter”. Questo è veramente
un lavoro maturo e completo con un ottima produzione e mai un momento
di stanca. Anche qui come negli altri dischi, le musiche ed i testi
sono di Clive.
ARENA
Supergruppo composto da musicisti già da tempo radicati
nel mondo del prog. Il gruppo nasce in Inghilterra nel 1993 per il
volere dell' ex batterista dei Marillion Mike Pointer e di Clive,
rimane tuttora l'unica valida alternativa per tutti gli amanti dei
vecchi Marillion era Fish. La prima formazione, oltre ai succitati,
è composta da: John Carson alla voce, Keith More alle chitarre
(Asia, Tina Turner, Paul Mc Cartney), e Cliff Orsi al basso. Impressiona
notevolmente il cd di debutto ”Song From The Lions Cage”
del 1995, piccola gemma per tutti gli amanti del New Prog. In evidenza
“Jericho”, “Solomon”, “Midas Vision”,
“Valley Of The Kings” e l'opener “Out Of The Wilderness”
inframezzate dalle quattro riprese di “Crying For Help”,
che in maniera acustica ed ariosa intervallano i momenti più
salienti del lavoro. Il medesimo schema viene rispettato pure nel
successivo “Pride”, magnifico full lenght del '96. Questo
consacra definitivamente il combo inglese nell'olimpo del progressive
d'elite. Mentre sul primo lp l' atmosfera è d'inquietudine,
come descritta nella copertina del cd: un leone in gabbia con la frustrazione
di volerne uscire, su “Pride” invece, i testi vertono
sul tema del potere e della corruzione e risultano più d'impatto
e violenti.
Cliff Orsi viene sostituito al basso dal bravissimo ex Jadis John
Jowitt (IQ), e Paul Wrightson sostituisce Carson alla voce. La causa
va ricercata nei numerosi problemi dei medesimi nell'affrontare il
tour, troppi impegni in poco tempo.... insostenibile.
Nel 1997 si conclude definitivamente la saga “Crying For Help”
con una raccolta dal titolo “The Cry” che rivisita tutte
le versioni della medesima realizzate sin d'ora. Bellissimi gli arpeggi
acustici di “The Cry”, nuovo arrangiamento che in “Pride”
viene cantato a cappella da Wrightson. “Only Child” in
precedenza chiamato “Crying For Help 4” è condito
da un ottimo guitar solo dell'ospite Steve Rothery dei Marillion.
Abbiamo pure un inedito, “The healer”, brano accattivante
che riscuote più di un consenso. Dopo numerosi tour europei,
che toccando anche la nostra penisola, gli Arena decidono di fare
sul serio e giocano l'asso 'The Visitor”, in pieno1998. John
Mitchell sostituisce degnamente More alle chitarre e le atmosfere
si orientano verso un mondo più 'Pinkfloydiano', mentre la
voce di Paul si potrebbe paragonare al miglior Fish! Personalmente
ritengo “The Hanging Tree” la più bella canzone
mai realizzata dagli Arena. Ma è tutto un equilibrio nel cd,
non vi è mai un momento di stanca, la nostra attenzione è
sempre sollecitata e la mente viene rapita dalle strabordanti tastiere
di Clive. E dopo un buon live dal titolo “Welcome To The Stage”
arriva il colpo del ko: “Immortal?”.
Siamo nel 2000 e nuovi cambi di line up scuotono gli Arena, alla voce
subentra a sorpresa Rob Sowden e Ian Salmon sostituisce il pur bravo
John al basso. Come descrivere “Waiting For The Flood”,”The
Butterfly Man”, “Friday's Dream”? Ascoltateli. In
questo caso ci troviamo dinanzi allo “Script For A Jester’s
Tear” del nuovo millennio. Ottimo pure il live “Breakfast
In Biarritz” registrato in quel di Amsterdam nel 17 ottobre
del 2000. Esso contiene pure una lunga traccia -rom di 30 minuti con
interviste ed immagini di tutto il gruppo dell'ultimo periodo.
Siamo al 2004, gli Arena si propongono con uno stile più Heavy
rispetto gli ultimi lavori ed il risultato è grandioso, "Contagion".
Con una formazione finalmente stabile i nostri ci propinano un disco
che , non esagero, riapre al mondo intero il discorso Progressive.
Notevolmente migliorato e più a suo agio Rob Sowden al microfono
è autore di una prova maiuscola e teatrale. Concatenati a "Contagion"
ci sono pure due EP validissimi dal titolo "Contagius" e
"Contagium". Questi contengono nuovi brani e traccie cd-rom.
Le canzoni non si discostano comunque di molto dalla sua navicella
madre.
Le Collaborazioni
Le collaborazioni sono veramente numerose ed io vorrei sottolineare
solo quelle più importanti. Nel 1999 Clive si incontra Olivier,
il figlio del mitico Rick Wakeman per dare vita al progetto che porta
il loro nome. Il risultato è eccezionale: Prog per tutti i
gusti, troviamo sonorità barocche, Rock, Blues, Prog, alla
Strangers On A Train e chi più ne ha più ne metta. Il
primo titolo è “Jabberwocky”. Pure in questo caso
i collaboratori sono nomi altisonanti: Bob Catley (mitico cantante
dei Magnum), Tracy Hitchings (Clive la porta in ogni dove.....), James
Plumridge, Paul Allison, Pete Gee, Ian Salmon, Peter Banks, Jon Yeary,
Tony Fernandez ed il " narratore" Rick Wakeman. Cosa dire,
il libretto interno è delizioso, il suono è ottimo,
le canzoni gradevolissime... cosa aspettate a reperirlo? (Verglas-SPV).
La collaborazione con Wakeman ha fruttato anche un secondo album nel
2002, "The Hound of the Baskervilles", meno prog del precedente
e anche meno ispirato.
Interessante pure la collaborazione con quel genio di A. Lucassen
negli Ayreon e lo ritroviamo dietro le tastiere in quel capolavoro
dal titolo “Into The Electric Castle” del 1998, il brano
si intitola “Amazing Flight” e pure questo doppio CD sinceramente
è da avere. Pure nei successivi “The Dream Sequencer”
e 'Flight Of The Migrator” Clive si presta alla grande e si
conferma quel mostro di bravura che è, oltre ad essere quel
poliedrico personaggio che vi abbiamo descritto. Teniamolo sott’occhio!
Salari Max
Recensioni
Clive Nolan: Alchemy; Alchemy
Live
Arena: Breakfast in Biarritz; Contagion;
Contagious; Live
Nolan & Wakeman: The Hound of the
Baskervilles
Pendragon: The History 1984-2000
Caamora: She; Journey's
End
Shadowland: Edge of Night
Interviste: Arena; Nolan
& Wakeman
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