A distanza di due anni da “Black And Red”, ritorna il
tastierista polistrumentista Federico Fantacone con il suo progetto
Orchestre Celesti. Questa è la terza uscita ed è reperibile
gratuitamente al link http://orchestrecelesti.bandcamp.com/album/transition-of-power
Questa volta non è solo musica di propria composizione, ma
ci sono anche delle cover, fra le quali “The Rain Maker”
dei svedesi The Flower Kings e “Transylvanian Express”
tratto da “Wild Orchids” del 2006 di Steve Hackett. Gia
da questi due indizi si possono evincere le coordinate stilistiche
sulle quali si sorreggono le colonne di Orchestre Celesti.
La seconda novità è che l’album, a differenza
dei suoi due predecessori, non è del tutto strumentale, in
“Arabesque” c’è la voce di Gius Lanari.
I giri armonici delle tastiere, vere protagoniste assolute dell’intero
lavoro, sono di chiaro stampo vintage, come il genere Prog sinfonico
esige e descrivono scale armoniose di policroma eleganza. Le sensazioni
che si hanno all’ascolto, ripercorrono sentieri battuti anche
in ambito Prog italiano, tuttavia di tanto in tanto fuoriescono interessanti
movimenti. “Transition Of Power 2” ha spunti del genere
e riesce a catturare l’attenzione di chi ascolta. Genesis in
primo piano, anche se lo stile di Fantacone è differente da
quello di Banks.
Incidere musica basata esclusivamente sulle tastiere non è
di certo semplice, serve quantomeno un songwriting variegato e supportato
da melodie orecchiabili. Un pregio di “Transition Of Power”
risiede proprio nel fatto che l’autore non si perde in inutili
virtuosismi che spesso lasciamo l’amaro in bocca e quella sensazione
di sazietà che assale solo dopo pochi istanti di ascolto. Qui
la musica e la melodia sono in primo piano. Più psichedelica
la traccia “The Fly”, quella che personalmente mi ha più
colpito, in quanto riesce a penetrare nella mente oltre che nel cuore.
Da sottolineare anche “L’Ultimo Bolero”, tributo
a Douglas Fairbanks Band. Questo a grandi linee è “Transition
Of Power”, un insieme di composizioni gradevoli che si fanno
ascoltare con piacere. Consiglio comunque all’artista di arricchire
il tutto con altre strumentazioni per rendere il suono più
caldo e coinvolgente, magari anche per spezzare di più l’ascolto.
Orchestre Celesti suonano per chi ama il Prog sinfonico e tessono
nella mente dei più attempati di voi trame che hanno il buon
profumo del passato, quello che abbiamo paura che non ritorni più,
ma che ha saputo allietarci con le sue storie vere ed indelebili.
MS
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