Il
bello della passione musicale lo gusti proprio quando trovi un disco
come questo. Non avrei mai pensato di scovare una gemma prog proveniente
dal lontano (in tutti i sensi) Bahrain! Invece, ecco che ho fra le
mani un disco esaltante di puro prog, a metà strada fra Camel
e Genesis con qualche impennata pomp, che ricorda per certi versi
l'epicità dei Magnum.
Gli Osiris hanno inciso tre dischi in studio negli anni ottanta, già
ristampati dall'attenta Musea, e oggi danno alle stampe questo live
registrato nel '91. Ma la notizia più interessante è
che hanno l'intenzione di tornare al più presto sul mercato
con due concept albums nuovi di zecca.
Anche la formazione a sei del gruppo è particolare con la presenza
di due tastieristi, oltre a chitarra, basso, batteria e voce. Il gruppo
ci tiene a precisare che il presente live è stato registrato
con un registratore stereo, senza alcuna manipolazione in studio e
devo dire che il risultato ha un certo fascino, si sente un'atmosfera
genuina e diretta, ma il sound è buono e non si rimpiange la
mancanza di quella fredda tecnologia che oggi sembra così indispensabile.
La musica del gruppo è molto energica e vitale e il CD apre
alla grande con una splendida suite dove emergono le innate doti musicali
e compositive di questi artisti, il brano parte con un intro inquietante
che ricorda i Goblin, ma quando entra la chitarra la song si impenna.
La successiva "Reflections" è molto più classica
con delle tastiere incantevoli. Riuscitissimo il crescendo di "Until
We Meet", che esplode in un solo di chitarra molto piacevole.
"Wasted" è un roccioso pomp, dinamico ed epico, che
farà la gioia dei rockettari.
Un disco molto vario e bello che allarga i confini del prog e rappresenta
un nuovo e riuscito tassello del grande mosaico della musica. GB
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