Eccoci al quarto album per i maestri tedeschi dell’horror punk, che si presentano più agguerriti che mai e che per questa estate hanno già una serie di appuntamenti live di tutto rispetto, in compagnia di Alice Cooper (come opener), Iron Maiden (al Waken), Placebo e Sister of Mercy (al M’Era Luna), direi davvero niente male. Col tempo la formula di questi esperti di splatter rock non è cambiata, non si è evoluta, si tratta sempre di punk sparato ad alta velocità su tonalità molto gothiche e dark, con tanto di effetti grand guignol al seguito.

Le atmosfere gothiche ci sono offerte con un intro suggestivamente orrorifico e spettrale, poi parte l’attacco frontale di “Back to the Cemetary”, fra Ramones e Damned, divertimento assicurato per le creature della notte. Più epica è “Transylvania” e per questo mi piace di più, con quei cori che mettono voglia di essere sotto il palco. “Ghost Ride to Hell” è una pura cavalcata punk, piuttosto monotona. Altro brano anthemico, questa volta cantato in tedesco, a rafforzare il legame della band con la propia terra, ma che dirà poco agli altri, mentre “The Burial” è quasi brutale nella sua natura selvaggia, ma anche poco concludente. “Castle Rock” è molto heavy metal, ma non aggiunge molto a quanto già ascoltato, piuttosto risulta abbastanza piatta. Da questo punto l’album si stabilizza e, pur mantenendo una buona coesione di fondo, non propone più niente di nuovo.

L’horror punk è musica di intrattenimento, fatta per divertirsi, non è musica per tutti e per questo resterà sempre un fenomeno da culto, ma in fondo ascoltare ogni tanto questi maniaci delle tenebre è anche piacevole. GB

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