Gli
Ozric Tentacles sono il gruppo più colorato del pianeta prog,
sono così originali e fuori dagli schemi che perfino la definizione
prog, che in realtà è un enorme calderone di stili e
influenze diverse, gli sta stretta. Questo gruppo vive in una dimensione
propria, molto visionaria e possono essere accostati solo in parte
ai Gong e agli Hawkwind, che sono altri due gruppi mooolto fuori dagli
schemi, artisti per cui il termine "freakettoni" è
quanto mai appropriato.
Le coordinate su cui si muovono sono da un lato una solida preparazione
tecnica e da un altro lato la ricerca di soluzioni musicali oniriche
e psichedeliche, per le quali anche il termine space rock si adatta
bene. Questo album fin dal titolo, infatti, è un atto d'amore
per lo space rock ad alto tasso lisergico, con lunghe improvvisazioni
e fulminee scorribande in ambienti siderali.
La musica degli Ozric ti può colpire come una frusta come nella
bellissima traccia che da il titolo all'album, ma è capace
anche di cullarti con dolcezza in un viaggio sereno fra le galassie
come in "Slinky". L'iniziale "Chewier" è
un'iniezione di adrenalina con il suo space rock ad alto tasso di
funky, la sezione ritmica dimostra un ottimo dinamismo e il synth
insieme alle tastiere dilagano con una forza molto inquietante. "Toka
Tola" dimostra una certa esuberanza molto vitale, continuando
a proporre ritmiche funkeggianti che si adattano molto bene allo space.
Più dura la sincopata "Plasmoid", ma molto interessante
con i suoi giochi di synth. A questo punto il CD propone altri quattro
brani che si mantengono sugli standards dei primi, senza grosse novità
a parte la finale "Zoemetra" dal sapore orientale.
Questa uniformità stilistica del lavoro diminuisce un po' l'entusiasmo
iniziale, ma siamo sempre su livelli molto alti e quindi si tratta
di un lavoro degno di attenzione. L'universo degli Ozric Tentacles
è veramente affascinante, siete pronti a salire sulla loro
astronave? GB
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