Torna il virtuoso chitarrista parmense con un nuovo album strumentale,
dove infonde tutta la sua passione per la chitarra. Padovani è
un chitarrista molto attento alla melodia e il suo tecnicismo non
soverchia mai l’ascoltatore, nonostante sia sempre molto evidente
l’alto tasso tecnico dei suoi fraseggi.
Il nostro ama spaziare dal metal alla fusion e spazia volentieri anche
nel prog. In questo album offre al pubblico il suo lato più
intimo e romantico e ci regala una serie di ballate dove Lelio accarezza
i sensi del suo pubblico. Il disco parte un po’ in sordina con
la riflessiva “Invitation”, che propone assoli dal respiro
internazionale, si sente però la mancanza di una vera band
alle spalle del nostro. Molto fusion appare “Chasing the Muse”,
Padovani esprime delle belle melodie, che hanno l’unico difetto
(se così si può dire) di essere malinconiche, in un
brano dalla vocazione solare, si crea un effetto “contrasto”
inedito, ma che non mi convince molto. In “Daydream” è
ancora fusion, un brano piuttosto classico a livello compositivo,
ancora una volta Padovani solletica le corde più intime di
chi lo ascolta e lo fa con grande delicatezza. In “Rainy”
l’effetto è quello di una giornata uggiosa, di quelle
che non sai cosa fare, sarà la pioggia, sarà l’atmosfera
complessiva dell’album, ma il mood di questa traccia è
veramente triste e le scelte armoniche vanno tutte in questa direzione.
“Light and Shadow” per fortuna è un po’ più
vivace e riporta un po’ di luce come dice il titolo. “New
Day” è più prog come struttura, anche in questo
campo Padovani si destreggia bene. “Ballet” ha delle atmosfere
insolite, quasi da giallo, molto particolare. “Better Days”
invece gioca più sul sicuro con un mid tempo che serve al nostro
per lanciarsi in assoli misurati e complessi al tempo stesso, ci sono
sempre però delle timbriche malinconiche.
Padovani ha il pregio di avere uno stile personale e costruisce degli
assoli che si distinguono, la sua inclinazione malinconica potrebbe
non essere capita da tutti, ma è il suo punto distintivo, almeno
in questo lavoro. Per il futuro mi piacerebbe poter ascoltare il nostro
inserito in un gruppo, sono convinto che potrebbe uscirne della musica
molto interessante. GB
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