Paolo Catena è da sempre uno dei musicisti più interessanti
del nostro panorama e non solo. Molteplici le sue produzioni, da quando
è uscito dalla famigerata band con cui è diventato famoso
ha dato vita ad una lunga serie di progetti personali: Paul Chain
Violet Theatre, The Improvisor, i Container, i Quardimusicali che
attualmente sono arrivati a venti, Paul Cat, Lola and the Cat, realizzando
nel complesso una imponente discografia molto variegata e di sostanza,
lontana da qualsiasi cliché o moda del momento.
Il P.C. Translate è nato in un periodo molto particolare nella
vita di Paolo, legato alla collaborazione con Lola, sua compagna sia
nell’arte che nel privato. Lola è sempre rimasta legata
a questo progetto ed ha voluto dargli una continuità. Inizialmente
questo titolo era uscito nel 2013 solo su CDRom a tiratura molto limitata,
ma l’incontro con Angelo Zermian ha fatto nascere la ZA Project
con cui hanno voluto immortalare su vinile e CD l’album che
potrebbe essere il primo di una serie (già è in lavorazione
volume “V”).
L’attitudine sperimentale ha sempre contraddistinto il percorso
artistico di Catena, portandolo spesso a esplorare anche la musica
elettronica, ma qui troviamo pezzi impostati soprattutto sulle chitarre.
Se poi uniamo la passione per la psichedelia ecco che abbiamo tutti
gli elementi per tuffarci nell’ascolto di “IV”,
un disco quasi interamente strumentale, dove l’artista si lancia
in groove oscuri e tormentati, con assoli sempre personali e penetranti.
C’è del doom per intenderci, quindi i fans storici saranno
deliziati dalle note sofferte e introspettive delle undici composizioni
proposte. Personalmente trovo che Catena in questo disco abbia mostrato
di essere molto ispirato e in certi momenti la sua musica rapisce
l’ascoltatore. Poi non manca l’afflato spirituale, ogni
composizione trasuda interiorità e ricerca, ma al tempo stesso
apre le porte a nuovi percorsi artistici che non tarderanno a concretizzarsi.
Un ritorno più che gradito, con un bel disco stampato su vinile
e se questo fosse il futuro? Altro che nostalgia! GB
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