Altro
gradito ritorno è questo del duo Pinknruby composto dalla cantante
Mihaela Repina e dal chitarrista Paul Bradbury, che stavolta non esce
sotto l’ala fidata della Prikosnovenie, anche se il cd è
stato masterizzato da Frederic Chaplain, che dirige la label francese.
In passato abbiamo già approfondito le peculiarità del
progetto artistico che si cela dietro questo nome, inoltre abbiamo
realizzato anche un’intervista, che ne ha approfondito vari
aspetti, per cui non mi sembra il caso di tornare a parlare di questi
argomenti e mi concentrerò sulla musica.
Questo disco prosegue il cammino musicale del duo, senza introdurre
particolari innovazioni, sono delle canzoni cantilenanti di soft dark
alla Cocteau Twins. La freschezza e lo stupore che abbiamo provato
nei precedenti ascolti si sono un po’ persi e la magia si è
stemperata, questo non vuol dire che Queen Kale sia un disco brutto,
ma solo che non presenta delle novità. Apre “Stardust”,
un brano quasi sussurrato da Mihaela su un dolcissimo arpeggio di
Paul, l’amore dei nostri per la musica sciamanica è intatto,
una specie di musica taumaturgica, che utilizza sonorità acustiche
per raggiungere i livelli più profondi del subconscio di chi
ascolta. “Summoning Storm Clouds” è quasi identica
alla canzone precedente, una unità compositiva che a dire il
vero non giova all’ascolto. “Jakinafield” presenta
delle melodie ancora più delicate, ci sono degli esperimenti
sonori che creano un tessuto di sottofondo che solo gli ascoltatori
più attenti riusciranno a cogliere. Con “Seasons Passing”
sembra di respirare i profumi malinconici dell’autunno, quando
con la nebbia e le giornate che si accorciano il tempo si fa più
lento e meditativo, così è la musica che si veste di
leggera malinconia e di echi di tempi andati. “Agua Fieru”
ha più o meno lo stesso incedere del brano precedente, c’è
una ripetitività di fondo che rende un po’ pesante l’ascolto.
Delicatissima e molto raffinata è anche “Hamerov”,
ma a questo punto un po’ più di vivacità non mi
sarebbe dispiaciuta. Senza andare troppo oltre, questa atmosfera fiabesca
e poetica pervade tutto il cd, forza e al tempo stesso debolezza di
questo lavoro, che a mio parere aveva bisogno di qualche cambio d’atmosfera,
sarebbero stati sufficienti anche due o tre brani più movimentati,
ma questa è la scelta di questi artisti e come tale va rispettata.
Se Queen Kale fosse un debutto mi avrebbe incantato, ma essendo il
terzo disco in studio di questi artisti mi aspettavo qualcosa di più.
Non temete è un disco comunque intrigante, che merita di essere
conosciuto, in particolare se ancora non avete avuto modo di ascoltare
questi artisti, ma un ascolto è indispensabile prima dell’acquisto.
GB
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