Rock Impressions

Pinknruby - Queen Kale PINKNRUBY - Queen Kale
Proserpina Records
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Fairy
Support: CD - 2008

Altro gradito ritorno è questo del duo Pinknruby composto dalla cantante Mihaela Repina e dal chitarrista Paul Bradbury, che stavolta non esce sotto l’ala fidata della Prikosnovenie, anche se il cd è stato masterizzato da Frederic Chaplain, che dirige la label francese. In passato abbiamo già approfondito le peculiarità del progetto artistico che si cela dietro questo nome, inoltre abbiamo realizzato anche un’intervista, che ne ha approfondito vari aspetti, per cui non mi sembra il caso di tornare a parlare di questi argomenti e mi concentrerò sulla musica.

Questo disco prosegue il cammino musicale del duo, senza introdurre particolari innovazioni, sono delle canzoni cantilenanti di soft dark alla Cocteau Twins. La freschezza e lo stupore che abbiamo provato nei precedenti ascolti si sono un po’ persi e la magia si è stemperata, questo non vuol dire che Queen Kale sia un disco brutto, ma solo che non presenta delle novità. Apre “Stardust”, un brano quasi sussurrato da Mihaela su un dolcissimo arpeggio di Paul, l’amore dei nostri per la musica sciamanica è intatto, una specie di musica taumaturgica, che utilizza sonorità acustiche per raggiungere i livelli più profondi del subconscio di chi ascolta. “Summoning Storm Clouds” è quasi identica alla canzone precedente, una unità compositiva che a dire il vero non giova all’ascolto. “Jakinafield” presenta delle melodie ancora più delicate, ci sono degli esperimenti sonori che creano un tessuto di sottofondo che solo gli ascoltatori più attenti riusciranno a cogliere. Con “Seasons Passing” sembra di respirare i profumi malinconici dell’autunno, quando con la nebbia e le giornate che si accorciano il tempo si fa più lento e meditativo, così è la musica che si veste di leggera malinconia e di echi di tempi andati. “Agua Fieru” ha più o meno lo stesso incedere del brano precedente, c’è una ripetitività di fondo che rende un po’ pesante l’ascolto. Delicatissima e molto raffinata è anche “Hamerov”, ma a questo punto un po’ più di vivacità non mi sarebbe dispiaciuta. Senza andare troppo oltre, questa atmosfera fiabesca e poetica pervade tutto il cd, forza e al tempo stesso debolezza di questo lavoro, che a mio parere aveva bisogno di qualche cambio d’atmosfera, sarebbero stati sufficienti anche due o tre brani più movimentati, ma questa è la scelta di questi artisti e come tale va rispettata.

Se Queen Kale fosse un debutto mi avrebbe incantato, ma essendo il terzo disco in studio di questi artisti mi aspettavo qualcosa di più. Non temete è un disco comunque intrigante, che merita di essere conosciuto, in particolare se ancora non avete avuto modo di ascoltare questi artisti, ma un ascolto è indispensabile prima dell’acquisto. GB


Altre recensioni: The Vast Astonishment; Queen Kale

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