La MaRaCash Records punta su un sestetto di artisti pugliesi dal notevole
bagaglio tecnico, i Plurima Mundi. Si formano nel 2004 e sono un mix
di personalità differenti, non c’è da stupirsi
dunque se nel sound della band si aggirano del Rock, del Jazz, Blues,
Etno-Funky, Fusion, Progressive e della Musica Classica.
“Atto I°” come suggerisce il titolo, è il debutto
ed è un EP composto da quattro brani, per una durata totale
di quasi trenta minuti di musica. Dicevo della tecnica dei componenti,
infatti Massimiliano Monopoli (violino) è la guida della band
ed è docente al Conservatorio oltre che studioso del genere
Rock Progressivo. Nel 2005 si formano le ossa grazie all’importante
esperienza live con Richard Sinclair (Caravan, Hatfield And The North
e Camel) e la partecipazione alla rassegna Romaestate nel 2007.
Forti dunque della passione che riversano in questa musica, delle
esperienze passate nelle date dal vivo, i Plurima Mundi si chiudono
in studio per registrare questo EP che farà gola a voi che
amate la sponda italiana. Non esulano riferimenti al Banco, PFM, Orme
ed Osanna, questo è inevitabilmente nel dna di tutti gli artisti
italiani che si addentrano in questi territori. Non a caso poi ritroviamo
nel bellissimo brano finale “Aria” anche Lino Vairetti
degli Osanna al microfono. Ma la voce principe di questo lavoro è
quella di Grazia Maremonti, malleabile ad ogni tipo di situazione.
Alla chitarra c’è Vincenzo Zecca, alla batteria Pierfrancesco
Caramia , al basso Massimo Bozza ed al pianoforte Francesco Pagliarulo.
Apre un brano strumentale, “Ortus Confusus”, che mette
subito in chiaro le coordinate stilistiche dei singoli componenti,
spaziando dal Rock al Jazz, fino a giungere alla musica classica,
il tutto ovviamente sorretto dalle corde del violino di Massimiliano
Monopoli. Un biglietto da visita che stupisce per profondità
e perizia, quasi un balzo negli anni ’70 ma con una differente
ottica, quella di coloro che hanno saputo catalizzare il genere e
rielaborarlo con propria personalità. Più delicato e
sognante “Nei Ricordi Del Tempo”, la voce di Grazia ha
il suo peso, ma soprattutto per l’uso del piano. Banco? …
Anche. “Laboratorio 30” è la minisuite del disco,
con i suoi dieci minuti e le fughe strumentali, quelle che tanto piacciono
agli estimatori del genere. Elaborata e ricca di cambi di tempo, trova
un ottimo frangente anche nel cantato, dove le melodie sono davvero
di facile memorizzazione. Chiude “Aria”, il pezzo che
definirei il più commerciale, grazie al refrain e all’incedere
trascinatore, oltre che al duo vocale Maremonti-Vairetti.
Le solide basi per fare qualcosa di notevole ci sono tutte, fanno
davvero ben sperare per un esordio discografico effettivo dal valore
ben più elevato. I Plurima Mundi sono in studio e noi li attendiamo
con trepidazione e speranza, non a caso hanno ricevuto anche una meritata
nomination nei Progawards 2009. MS
Altre recensioni: Percorsi
|