Rock Impressions

Milan Polak - Can't Please Everyone POLAK MILAN - Can't Please Everyone
Lion Music - 2020
Genere: Virtuoso / Heavy Metal


Era dal 2007 che non incrociavo le gesta di questo chitarrista, che nel frattempo non è certo rimasto con le mani ferme, oltre ad una prolifica produzione solista ha aggiunto recentemente anche il supergruppo Robo Sapiens. Poi ha ricevuto diversi riconoscimenti per la sua bravura.

Can’t Please Everyone (mi piace questo titolo) è il quarto album “cantato” e le note che accompagnano il disco dicono che è più heavy e oscuro del precedente. L’avvio è affidato alla delicata “Unborn”, uno strumentale metà acustico e metà elettrico dove Milan mostra il suo lato più “sensibile”, nessun virtuosismo fine a se stesso ma una deliziosa parentesi prima che il gioco si faccia serio. L’attacco roccioso di “Numb” mostra le reali intenzioni dell’axeman, riff cattivi con un bel tiro della sezione ritmica, dove le parti di basso sono suonate dallo stesso, solo in due brani troviamo dei bassisti, mentre la batteria è affidata a Dennis Leeflang. In “The Future is Now” al basso c’è Billy Sheehan e il secondo assolo è di Ron Thal, un brano tirato, con una bella linea melodica, quasi sabbathiana. Per certi aspetti mi sembra un disco concepito negli anni ’80, con solide canzoni, che non hanno paura di avere un appeal che potremmo definire radiofonico, nel senso che sono pezzi sorretti da belle linee melodiche, ne è un bell’esempio la title track. Heavy rock suonato con maestria e con alcune idee che rendono l’album comunque attuale nel suo complesso.

L’esuberanza di Polak colpisce ancora, senza dimenticare che ogni tanto ha piazzato degli assoli ricercati e ben confezionati. GB


Altre recensioni: Dreamscapes; Guitar Odyssey; Straight

Intervista

www.milanpolak.com




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