Rock Impressions

Proto-Kaw PROTO-KAW - Before Became After
Inside Out

Sotto questo strano nome si cela una delle realtà più grandi della storia del Rock USA, specialmente quello più Pomp: i Kansas. Il gruppo è stato riesumato oggi dal chitarrista Kerry Livegren e i suoi Proto-Kaw non sono altro che il primo seme dei leggendari Kansas. La sua storia si perde nella notte dei tempi, grosso modo come furono i The Lens per gli IQ. Ma pochi sanno anche che Livegren è anche un artista cristiano, in particolare con il gruppo Kerry Livegren AD ha prodotto dei piccoli gioielli di rock cristiano, ma anche i Proto-Kaw sono una band "impegnata" positivamente.

Il disco si discosta da quelli della navicella madre grazie ad episodi più strumentali, a tratti Jazz & Blues, risultando più ricercati e meno Pomp Rock. Il suono scaturito è variegato e va ascoltato attentamente per poter godere al meglio di tutte le sfumature di cui è abbondantemente composto. Pezzi molto distinti fra di loro e di durata alquanto elevata, con una media di quasi sette minuti l’uno.

Il gruppo oltre che dal citato Kerry è composto da Dan Wright alle tastiere, Craig Kew al basso, Brad Shulz alla batteria e da alcune special guest fa le quali spicca il nome del cantante Lynn Meredith.

Si apre con “Alt. More Worlds Than Know”, cadenzato, con tastiere in evidenza ed assolo di chitarra duettante con il flauto. Subito chiara la potenza creativa di Kerry, evidenziata dal brano “Leaven”, uno dei momenti più elevati dell’intero disco. Il suono è molto curato e gli arrangiamenti fanno la differenza assieme al basso di Kew. Fugacemente arabeggiante e greve. Prosegue “Axolotl”, Rock dalle antiche sfumature fine anni ’60. Con “Quantum Leapfrog” ci divertiamo assieme a loro nelle scorribande tastieristiche ed ai giri di basso veramente efficaci. I fiati appoggiano il tutto dando quell’ impronta Van Der Graaf Generator che non guasta. Ottimo l’assolo del Sax. Già quanto ascoltato basterebbe a giustificare il prezzo del disco, ma le emozioni proseguono imperterrite con “Gloriana”. I Proto-Kow sembrano non aver ignorato nemmeno la Scuola Di Canterbury. Il pezzo giace in bilico fra Pop e Prog dimostrando ancora una volta le grandi qualità di songwriting. Per ascoltare una canzone più breve bisogna arrivare ai quattro minuti di “The Occasion Of Your Honest Dreaming”, semplice e diretta come fosse uscita da un disco dei Kansas. “Heavenly Man” prosegue su territori più Pop e mi ricorda maledettamente qualcosa che mi sfugge ma che mi colpisce al cuore. Con “It Moves On You” restiamo più o meno sulla falsariga del pop ma quello più melodico. Chiudono i dodici minuti di “Theophany”, nemmeno a dirlo un piccolo capolavoro e degno sigillo di un lavoro dalle mille sorprese.

Un felice ritorno questo dei Proto-Kaw, ora speriamo di non dover aspettare un’altra infinità di anni per poterli riascoltare, anche se devo confessarvi di non aver fretta… perché ho imparato che le lunghe attese spesso portano a delle sorprese molto gradite. E' proprio vero, i tempi del Signore non sono quelli degli uomini. MS

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